Estratto dell'articolo di Alessandro Grandesso per www.gazzetta.it
Senza carne e senza uova. La mensa del Villaggio Olimpico è stata presa d'assalto dagli atleti, fin dal loro arrivo, e gli organizzatori hanno dovuto razionare i pasti suscitando qualche perplessità tra gli aspiranti campioni. Un problema di rifornimento che ha costretto ad aumentare le derrate per saziare tutti quanti. […]
CALCOLI
Gli organizzatori hanno impostato il lavoro su una media di 2 pasti e mezzo quotidiani per atleta, e 600 tonnellate di prodotti giornalieri, ma a quanto pare il calcolo era sbagliato. In questi primi giorni di attività, infatti, c'è stato l'assalto alle uova e alle carni grigliate, costringendo gli chef a razionarle.
Automaticamente è scattato il piano di emergenza, con l'aumento dei rifornimenti per adattare l'offerta alla vorace domanda. Il vantaggio è che l'80% del cibo proviene da fornitori presenti in un raggio di 250 chilometri, in linea con i principi di economia sostenibile voluti dagli organizzatori, per cui è stato agevole rimediare in tempi rapidi all'inconveniente.
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