PARLA IL TOSCO, ALIAS NICOLA TAGLIAVINI, LO SPEAKER BOLOGNESE CHE INCITAVA L’ASCOLTATORE SULLA MORTE DEGLI JUVENTINI. “MI CACCERANNO, LA JUVENTUS È TROPPO POTENTE. NON MI FREGA UN CAZZO, LA RADIO LA FACEVO GRATIS” - “HO SOLO CARICATO A PALLA CHI PARLAVA, QUELLE COSE NON LE PENSO”. MA NELL’AUDIO SI SENTE ANCHE LA SUA VOCE CHE DICE…

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Da ‘La Zanzara

 

“Con la cuffia non si sente bene. Io do corda a tutti, non solo a quello”. Un po’ si giustifica, un po’ balbetta Nicola Tagliavini, alias Il Tosco, il conduttore della trasmissione Made in Bo su Radiointernational, emittente locale bolognese dove sabato scorso un ascoltatore si è augurato la caduta dell’aereo della Juve con la morte di tutti gli juventini. Il Tosco, durante quella telefonata, incitava l’ascoltatore ad andare avanti dicendo “sei la mia voce, il mio idolo”. “C’è un pezzo che non si sente in quell’estratto”, dice il Tosco a la Zanzara su Radio 24, cercando una giustificazione.

IL TOSCO TAGLIAVINI RADIO INTERNATIONAL IL TOSCO TAGLIAVINI RADIO INTERNATIONAL

 

Ma quando i conduttori gli fanno ascoltare le sue parole (“auguro la morte a tutti gli juventini deformati”), lui nega di averle pronunciate, nega l’evidenza. “Ho 52 anni e non sono un coglione, non mi prendete per il culo, io non l’ho detto”.

 

“E’ lui che telefona, non io – dice ancora - non me ne frega un cazzo, la radio la faccio per hobby, gratis. La sospensione?  Chiedetelo all’editore. Quando il mio collega regista dice che si dissocia io dico non mi dissocio perché qui parlano tutti. Poi c’è un pezzo che non si sente, in cui prendo le distanze. E’ lui, quello che chiama, che dice certe cose non io, gli ho caricato la molla”.

 

Ma tu la Juve la odi?: “Sono antijuventino e antifiorentino. Degli juventini non me ne frega un cazzo. Non ci devono rompere i coglioni, ci hanno rubato tutte le partite da quando vado allo stadio, della Juve non me ne frega un cazzo. Ho la coscienza pulita. La trasmissione è così tutte le volte”.

cruciani cruciani

 

 “Se qualcuno si è sentito offeso – dice poi -  chiedo scusa. Però alla fine mi cacceranno. Il mio è un linguaggio da stadio. Io l’ascoltatore lo caricavo a palla. Non sapevo che andasse a finire lì. Mi cacciano, non faccio più la radio. Gli juventini sono troppo potenti, hanno scatenato l’inferno. Ma non ho detto niente, gli caricavo la molla”.

 

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