Estratto dell’articolo di Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”
Sarà colpa del mercato, più lento e difficile del solito, ma all’alba del campionato che comincia oggi, mettere in fila le candidate allo scudetto è materia assai complicata. Dietro l’Inter, niente è chiaro e definito.
Bisognerà aspettare il 30 agosto quando le trattative andranno in soffitta e saranno volate via anche le prime due giornate per farsi un’idea più precisa.
Simone Inzaghi è il primo nemico di sé stesso. Ha la squadra migliore, più strutturata e amalgamata e mentre le rivali sono ancora alla ricerca di titolari per sistemare le magagne e far quadrare i conti, i nerazzurri sono ai dettagli.
L’Inter è forte, esperta, collaudata: la nuova proprietà è solida, Marotta e Ausilio hanno difeso i giocatori migliori e allargato la rosa, fornendo all’allenatore soluzioni di qualità come Taremi e Zielinski. La regina può solo perdersi nel mare delle proprie certezze, […]
Il Milan ha messo in fila le grandi d’Europa, Manchester City, Real Madrid e Barcellona, cancellando un po’ dello scetticismo che aleggiava intorno a Fonseca, ha confermato Leao, Theo e Maignan e ha ultimato il mercato che voleva. Ha bisogno però di una partenza sprint per accendere la miccia dell’entusiasmo, anche perché l’allenatore non si è nascosto: vuole lo scudetto. E per centrarlo deve funzionare tutto alla perfezione.
Le stelle rossonere devono trovare quella continuità che è mancata l’anno scorso, mettendo nei guai Pioli. Il campionato che nasce potrebbe diventare un lungo derby sino alla fine di maggio.
Ma Juve e Napoli non ci stanno e lo hanno dimostrato nella scelta dell’allenatore: Thiago Motta è l’emergente migliore, Conte il signore degli scudetti. L’euforia dell’estate si scontra però con la realtà dei fatti. La rifondazione bianconera si deve ancora concretizzare, la squadra è un cantiere e la società è indietro sul mercato anche se nelle ultime ore Koopmeiners e Nico Gonzalez si sono avvicinati.
La realtà è che sia sul mercato che sul campo la Signora è indietro e il campionato, a cominciare dall’esordio con il Como, non aspetta nessuno. Thiago a Bologna si è superato, ha dato organizzazione e mentalità che hanno nascosto le lacune tecniche del gruppo e ha migliorato tutti i giocatori. Ma a Torino avrà poco tempo e molta pressione addosso. Tutta un’altra storia. E Giuntoli non ha più alibi: i conti sul suo lavoro si fanno nel giro di due settimane: deve stringere il cerchio.
Che dire del Napoli? Scommettiamo su Conte a occhi chiusi, ma la storia del centravanti è surreale: ha il migliore e non lo utilizza in attesa dei comodi del Psg e intanto aspetta Lukaku, perdendo giorni preziosi.
La Roma si è mossa bene con Soulé e Dovbik, ma non le dispiacerebbe se Dybala se ne andasse in Arabia Saudita facendole risparmiare il suo oneroso ingaggio e l’Atalanta deve combattere con molti grattacapi che le sono piovuti in testa nelle ultime settimane: le bizze di Koop, l’infortunio di Scamacca, i contrattempi di Zaniolo.
Contro il Madrid in Supercoppa per un’ora è stata sontuosa, soprattutto sul piano della personalità, ma la Champions le porterà via energie. La rinnovata Lazio è nelle mani di Baroni, che ha l’occasione per dimostrare di valere più della zona salvezza, mentre Italiano a Bologna, Palladino alla Fiorentina e Vanoli al Torino sono la nostra nouvelle vague ma migliorare chi li ha preceduti non sarà facile. […]
antonio conte aurelio de laurentiis 4