DA “La Stampa”
giorgio chiellini contro romelu lukaku nel 2016
Prove tecniche di Italia quelle che Mancini manda in scena a Coverciano. Venerdì a Monaco ci aspetta il Belgio di Lukaku e allora occhi puntati sul recupero di Chiellini, uscito al 24' con la Svizzera. Il capitano ieri ha partecipato anche, qui la novità, la partitella finale seppur alternato con Acerbi. Condizioni fisiche a parte, sono a centrocampo i dubbi del ct: uno tra Locatelli e Pessina potrebbe prendere il posto di Barella.
In attacco Berardi e Insigne saranno gli esterni e Immobile il centravanti anche se resta qualche chance per Belotti. "La sintonia con Mancini è aumentata, Vialli mi aiuta molto avendo fatto il mio stesso ruolo" sono le parole di Ciro, autore di due gol in questi Europei.
CONCLUSI GLI OTTAVI DI FINALE
Gigi Garanzini per “La Stampa”
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Cercando un titolo di rubrica per questa serie di appuntamenti europei, non era stato difficile arrivare a (N)Euro 2020. Anzitutto perché siamo nel '21. Poi perché la megalomania dell'Uefa di mantenerlo così come era stato concepito, su e giù, di qua e di là per il continente, con stadi affollati e in qualche caso pieni faceva, e continua a fare a cazzotti con una realtà ancora a rischio Covid: staremo poi a vedere se la fase finale davvero si giocherà in casa della variante delta. Infine perché dopo un anno così compresso e difficile poteva davvero succedere di tutto anche dal punto di vista strettamente tecnico. Non solo fisico.
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Et voila. La stra-favorita Francia a casa agli ottavi, l'Olanda pure, la Spagna salva a fatica.
Ieri l'altro la bellezza di 14 gol in due ottavi, frutto di nefandezze assai più che di prodezze: la giornata di gran lunga più folle dell'intera storia degli Europei. Con la Spagna prima e la Francia poi che vanno sotto, rimontano sul 3-1 e beccano due gol nei minuti finali. La stella più attesa, Mbappè, che ben prima di sbagliare il rigore decisivo gioca quattro partite da oratorio. E un tabellone dei quarti senza i due campioni in carica, Francia del mondo e Portogallo d'Europa, che avrebbe arricchito il (n)euro pronosticatore chi ci avesse scommesso.
E adesso? Adesso è rimasto un solo quarto di finale previsto sin dalla vigilia: quello che ci riguarda da vicino. Belgio-Italia doveva essere e Belgio-Italia sarà. Con quale rapporto di forze lo dirà l'infermeria belga ancor prima del campo. Il Belgio è una nazionale forte e collaudata, da molto tempo al comando del ranking mondiale, per quel che può valere. Ma oltre che su un collettivo solido si basa su tre campioni che ne condizionano il rendimento.
Uno è Lukaku, e dopo due anni italiani basta la parola. Gli altri due però rischiano di non esserci. Pazienza ancora per Hazard, di cui la squadra si era da tempo abituata a fare a meno per problemi fisici e non solo, ma che proprio nell'ottavo con il Portogallo pareva aver ritrovato la sua dimensione. Ma De Bruyne no.
Che sia o no la miglior mezzala europea, e ci siamo comunque vicini, averlo o non averlo fa una grande differenza. Una caviglia nel suo caso e un flessore in quello di Hazard potrebbero spostare in partenza l'ago della bilancia: oppure in corso d'opera, se il ct Martinez dovesse decidere di provarci. A monte di tutto questo, che già non è poco, il gioco dei belgi è tutto imperniato sui suoi tre campioni, e semmai sull'esterno di destra Meunier.
Mentre quello dell'Italia è assai più vario, imprevedibile, perché può nascere dalla catena di sinistra, di destra, dal palleggio dei centrocampisti centrali. Questo si pensava, immaginando l'incrocio ai quarti, al tempo del girone casalingo. Poi è arrivato il black-out di Wembley, sia pur contro una signora squadra che nelle prime otto ci poteva pure stare: ed è normale che qualche certezza si sia incrinata.
Sugli altri fronti, ammesso e non concesso visti i precedenti che abbiano un senso le previsioni, la Svizzera darà filo da torcere anche alla Spagna. Ma è vero che la squadra di Luis Enrique è in crescendo, e che a fronte di qualche leggerezza difensiva ha una capacità di manovra e di profondità davvero di prim' ordine, oltre a quella continuità che la Francia aveva invece smarrito. Dall'altra parte, Danimarca e Repubblica Ceca se la giocano grosso modo alla pari: e già l'idea che una delle due vada in semifinale ha il suono di una bizzarria. Mentre tra Inghilterra e Ucraina dovrebbe esserci partita, ma dall'esito segnato. Riassumendo. In semifinale la vincente di Italia-Belgio contro la Spagna e la vincente di Danimarca-Repubblica Ceca contro l'Inghilterra. Ma astenersi scommesse, please.