Gianluca Di Marzio per www.corriere.it
C’era una volta la sala dei monitor, una quindicina di televisioni collegate con videoregistratori e parabole per poter analizzare partite da tutto il mondo. Storia di circa trent’anni fa, quando l’Udinese era già un piccolo grande laboratorio. Oggi, la sede del club è sempre allo stadio Friuli, quel mega ufficio è andato in pensione ma nella stanza accanto lavora ancora Andrea Carnevale, ex attaccante dal fiuto nobile, capo scout di una società che continua a stupire nella ricerca dei giovani talenti.
«Voi ci siete sempre: è il ritornello che ci sentiamo ripetere in ogni manifestazione o torneo internazionale. Perché è vero che siamo stati i primi a usare sistematicamente i video, ma andiamo a vedere i giocatori dal vivo almeno tre o quattro volte prima di decidere». Il gruppo è formato da almeno venti osservatori, l’ultimo arriva dalla Polonia, mentre uno segue tutto il Sudamerica e si chiama Rafa Monfort.
Qui l’improvvisazione non è gradita, ogni acquisto è programmato e figlio di un sistema di gioco ormai consolidato, il 3-5-2, così da cercare interpreti adatti a quelle caratteristiche. Già adesso si lavora per cercare il nuovo esterno destro dopo le cessioni di Molina e Soppy o il possibile sostituto di Becao. Proprio in questi giorni, vengono monitorati i campionati francesi e portoghesi di prima e seconda divisione. Con un’attenzione particolare al Belgio, dove è appena stato individuato un 2006 che ha la stoffa del campioncino e in Ucraina, perché il portierino dello Shakhtar, Trubin, può diventare un’opportunità da cogliere presto.
«L’ultima parola è sempre di Gino Pozzo, l’anima manageriale di Udinese e Watford. Ci sprona continuamente a insistere per segnalare il ragazzo da prendere. Quando non ci vede troppo convinti, si rende conto che per noi non è una prima scelta». Carnevale segna ancora fuori dal campo, viaggia in coppia con l’ex Toro Policano che adesso sfreccia in macchina accompagnandolo in giro per l’Europa. I loro occhi sono quelli giusti, la firma e il timbro anche sugli ultimi colpi.
Come il difensore Bijol, scoperto un anno fa guardando Slovenia-Cipro, dove l’osservato speciale era un altro, il connazionale Lovric. Arrivato poi anche lui, ma a parametro zero. Bijol è costato 4 milioni più 500 mila di bonus e il 10% dell’eventuale rivendita. «Perché i nostri obiettivi devono sempre essere valutati in base a una loro potenziale cessione futura», inevitabile. E giocando d’anticipo, se possibile: il portoghese Leonardo Buta, 2002, è il prossimo in rampa di lancio, arrivato a giugno dal Braga per essere l’erede di Udogie, sei mesi prima della sua cessione al Tottenham.
L’Udinese fa scouting anche sugli allenatori, seguendo soprattutto la serie B, su precisa richiesta di Gino Pozzo, che come d.s. si avvale dell’esperienza di una vecchia volpe come Pierpaolo Marino . Sottil aveva giocato 4 anni a Udine ed è arrivato monitorando l’Ascoli delle meraviglie, come in passato erano stati sondati Dionisi e Zanetti.
L’Udinese segue tanto e sceglie bene, ma viene anche scelta. È accaduto con Samardzic, pagato solo 3 milioni da un’accademia calcistica di moda come il Lipsia e nel 2019 seguito dal Milan. Quando ha deciso di lasciare la Germania, i suoi agenti hanno fatto (anche loro) scouting, puntando Udine per i rapporti con Pozzo ma principalmente per la possibilità di giocare in un ambiente costruito per far crescere il talento. Che da 26 anni si tiene ben stretta anche la serie A: eccolo, un vero modello calcistico italiano.
udinese salernitana 3 udinese inter giampaolo pozzo udinese salernitana 1 andrea carnevale in nazionale andrea carnevale oggi udinese roma sottil udinese roma