Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, che dirti di una partita ostica, difficile, combattutissima da una parte e dall’altra in cui il Bayern Monaco conquista contro i francesi del Paris St.-Germain la sesta Champions della sua storia?
Che dirti se non che la squadra vittoriosa è una sorta di macchina da guerra perfetta in tutti i suoi undicesimi che la rappresentano, una squadra che prima o poi trova l’istante decisivo e fulminante per sopravanzare l’avversario?
Che dirti se non che le odierne squadre italiane se la sognano una contesa in cui dimostrare tale potenza, tale continuità, tale ordine in ognuno dei 90 minuti del combattimento in campo? Che dirti se non che l’anno prossimo non voglio neppure sentire menzionare la parola come Champions come fosse un obiettivo possibile della amatissima mia squadra bianconera?
Quei maledetti tedeschi ma anche i loro avversari francesi giocano un altro calcio, fatto di intelligenza, sapienza tattica, forza, esplosività, un calcio dove succede che facciano un figurone calciatori che in Italia ci sono stati ma sono stati dati via, da Thiago Silva a Perisic. Giocano un altro calcio, a cominciare dal fatto che hanno interpreti che noi non possiamo permetterci.
Sono anni che vorrei vedere Di Marìa in maglia bianconera, quello del Paris St.-Germain ai miei occhi il più sontuoso. Né ho dimenticato che Verratti era quasi nostro (Juve) quando i francesi buttarono più denaro sulla bilancia a prenderselo. E a non dire che in Italia non si producono i soldi di che comprare Lewandowski o Mbappè. Era un’altra Italia quella che si poteva permettere di comprare Sivori o Luisito Suarez, gli astri assoluti del loro tempo calcistico.
Con il 160 per cento di debito pubblico, dobbiamo essere cauti a tirar fuori milioni di euro e tanto più che non ne abbiamo di arabi che ci mettono i loro dindini, Il cinese proprietario dell’Inter tirerà fuori di che comprare Messi che ha 33 anni compiuti? Staremo a vedere. Non credo.
Evviva il calcio. Onore a chi vince e onore a chi perde dopo una partita talmente bella e acre e combattuta e giocata sul filo del rasoio da 22 campioni.
GIAMPIERO MUGHINI
COMAN
Da tuttojuve.com
L'ex tecnico della Juventus, Fabio Capello, ospite di Sky ha lanciato una frecciatina alla Juventus. Ecco le sue parole: "Coman è titolare nel Bayern Monaco in una finale di Champions League. La Juventus evidentemente è recidiva: Henry è arrivato giovane alla Juventus e poi è andato via.
Stesso discorso per Coman. Quando vedi le qualità devi aspettare, non puoi chiedere ad un giovane di essere subito protagonista".
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