1. SPALLETTI: "BONAVENTURA È IL NOSTRO BELLINGHAM. LA NAZIONALE DEVE STARE A CUORE A TUTTI, ANCHE A SARRI"
Estratto da www.eurosport.it
Il ct della Nazionale tesse le lodi del centrocampista della Fiorentina, protagonista di un avvio di stagione da incorniciare: "Ha una gestione della palla totale. Ha tiro da fuori area, gol e inserimento. L'unica cosa su cui ero titubante era l'età, ma se quelli di questa età fanno vedere queste cose bisogna portare anche lui".
"Bonaventura? L'altra volta ho fatto fatica a non chiamarlo, è un po' il Pellegrini della situazione. Sa stare trequartista e sa buttarsi esterno, ha una gestione della palla totale. Ha tiro da fuori area, gol e inserimento. L'unica cosa su cui ero titubante era l'età, ma se quelli di questa età fanno vedere queste cose bisogna portare anche lui. Se è il nostro Bellingham? Sì" […]
2. NEL NOME DI GIACOMO BONAVENTURA
Estratto dell'articolo per Giovanni Battistuzzi per www.ilfoglio.it
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Giacomo Bonaventura è dalla stagione 2011-2012 che gioca nel massimo campionato italiano, da anni che i suoi compagni di squadra e i suoi allenatori lo considerano determinante in campo. È andata così all’Atalanta, al Milan e, ora, alla Fiorentina. Tante partite, tante palle guadagnate e passaggi fatti, molti assist, diversi gol. Soprattutto il suo zampino in quasi tutte le partite che contavano davvero: non sempre la sua squadra ha vinto, spesso è stato tra i migliori in campo, quasi mai ha fatto solo una comparsata. È accaduto un sacco di volte, l’ultima nel corso di Napoli-Fiorentina di domenica 8 ottobre. […]
Sembra esserci però un netto distacco tra la percezione che ha di Giacomo Bonaventura chi sta vicino a lui in campo (o che lo dirige dalla panchina) e quella che offre a chi lo osserva da fuori. […] Perché è strano che un giocatore come il centrocampista della Fiorentina, uno dei pochi in questi anni capaci di essere determinanti sia in fase di copertura che in fase di rifinitura dell’azione – ora fortunatamente per Luciano Spalletti ce ne è qualcuno in più – abbia vestito la maglia della Nazionale solo in quindici occasioni. Pochine.
Si è detto che è stato fermato da troppi infortuni (lo dissero anche di Bulgarelli), ma a ben vedere gli anni passati, Bonaventura di infortuni né ha sì avuti, ma non così tanti. Si è detto che non fosse affidabile a livello di recupero degli sforzi, eppure sta giocando da tre anni con gran continuità. Si è detto che si facesse prendere troppo dall’ansia da prestazione, eppure difficilmente stecca nelle partite importanti. Certo Giacomo Bonaventura non è uno di quei calciatori capaci di rapire gli occhi e di far immaginare mondi calcistici incredibili, non un giocatore che rimarrà nei nostri sogni a imperitura memoria, ma di non tutti fenomeni vive il calcio, e tra i non fenomeni Bonaventura non ricopre certo il ruolo della schiappa.
Perché sia rimasto così lontano dall’Azzurro non è dato a sapersi, come non è dato a sapersi chi fosse quel Giacomo a cui tremavano le gambe. Quel che è certo che Giacomo Bonaventura è tornato in Nazionale e che Vincenzo Italiano non rinuncia mai a lui. […]
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