"FA MALE ESSERE BATTUTI DA CHI È MENO DISABILE DI TE" - L'ATLETA PARALIMPICA FRANCESCA PORCELLATO, ARRIVATA QUARTA NELLA GARA DI HANDBIKE A PARIGI, ANNUCIA IL RITIRO E LANCIA UNA STOCCATA ALL'ORGANIZZAZIONE DELLE PARALIMPIADI: “IO SPINGO SOLO DI BRACCIA MENTRE GLI ALTRI SI AIUTANO CON MOLTI ALTRI MUSCOLI" - LA CAMPIONESSA AZZURRA È ARRIVATA DIETRO NELLA GARA DIETRO A TRE ATLETE DI CATEGORIA H4 (NELLA COMPETIZIONE CI SONO 4 GRADI DI DISABILITÀ: PIÙ È ALTO IL NUMERO, MENO LA DISABILITÀ IMPATTA SULLA PRESTAZIONE) MENTRE LEI È H3...

-

Condividi questo articolo


 

 

Francesca Porcellato Francesca Porcellato

Da www.ilnapolista.it

 

Quando Francesca Porcellato ha tagliato il traguardo nella prova in linea della handbike alla Paralimpiadi di Parigi il telecronista della Rai ha commentato in diretta: “Quell’esultanza ci aiuta a sottolineare che non tutti i quarti posti sono uguali”. Perché Porcellato era arrivata per l’appunto solo quarta, ma aveva esultato come se fosse finita sul podio. Alle Paralimpiadi il tema delle diversità è un corollario costante dell’evento in sé.

 

Francesca Porcellato Francesca Porcellato

Ma mentre si è fatta un’enorme bagarre mediatica sul genere, per il caso di Valentina Petrillo, dal Telegraph in giù “troppo uomo per gareggiare tra le donne” (vi ricordate la pugile Khelif?), resta il punto: i vantaggi, più o meno indebiti, che alcuni atleti hanno sugli altri per evidenti differenze fisiche. Vale alle Olimpiadi e a maggior ragione alle Paralimpiadi.

 

Francesca Porcellato Francesca Porcellato

Porcellato ha 54 anni. È alla sua ultima Olimpiade (in carriera ha vinto 14 medaglie in molti sport e in 12 diverse Paralimpiadi). Insomma non è proprio una qualunque. Alla fine della gara ha annunciato il ritiro. Ha chiuso la gara vicinissima alla seconda e alla terza classificata, ma è finita fuori dal podio. E alla Rai s’è un po’ sfogata: “Io spingo solo di braccia mentre gli altri si aiutano con molti altri muscoli. Fa male essere battuti da chi è meno disabile di te”.

 

Cosa è successo? Che la gara in questione comprendeva atlete di quattro categorie paralimpiche, con gradi diversi di disabilità, dalla H1 all’H4. Per capirci: più è alto il numero, meno la disabilità impatta sulla prestazione; quindi un’H4 ha meno problemi di un’H3 e così via. Porcellato è H3, è arrivata quarta dietro a tre atlete di categoria H4, e quindi prima tra le atlete con il suo stesso grado di disabilità.

 

Francesca Porcellato Francesca Porcellato

Non è una questione semplice trovare un equilibrio tra competitività e inclusività. Il Comitato Paralimpico Internazionale ha dei paletti da rispettare nell’organizzazione delle gare. Per esempio, per essere valida ogni gara da medaglia deve includere almeno 10 atleti da almeno quattro paesi diversi. E quindi un atleta magari fortissimo potrebbe ritrovarsi a non poter competere per mancanza di avversari con disabilità paragonabili alla sua. Il tentativo di accorpamento nello stesso evento di più categorie va incontro ad esigenze di programma, e al tentativo di non creare gare con pochissimi contendenti.

Francesca Porcellato Francesca Porcellato

 

Francesca Porcellato Francesca Porcellato Francesca Porcellato Francesca Porcellato Francesca Porcellato Francesca Porcellato Francesca Porcellato Francesca Porcellato Francesca Porcellato Francesca Porcellato

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA UNA INCAZZATURA PROFONDA PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA VOLUTA DALLA CHIESA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO CHE BLATERA DELLA "CENTRALITA' DEL PENSIERO SOLARE", CHE "SIAMO FIGLI DEL FUOCO E DELL'ACQUA" (MAI DI DIO) - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE” 

CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?