"IO NON INVECCHIO" – A MILANO L’UOMO DERBY E’ STATO IL 34ENNE HENRIKH MKHITARYAN CHE CON UNA DOPPIETTA HA TRASCINATO L’INTER ALLA VITTORIA CONTRO IL MILAN - "GIOCO POCO? NON MI IMPORTA, SONO QUI PER VINCERE LO SCUDETTO" – RONCONE TWEET: “È POSSIBILE SAPERE CHI, E COME, QUANDO E PERCHÉ, A TRIGORIA, HA STABILITO CHE MKHITARYAN FOSSE UN VECCHIO CALCIATORE DA POTER FAR ANDARE VIA?” (PER LA RISPOSTA SUL MANCATO RINNOVO DELL’ARMENO CITOFONARE TIAGO PINTO)

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Antonio Barillà per la Stampa - Estratti

 

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Tramortisce il Milan ai primi vagiti del match, lo disillude dopo il gol di Leao, lo umilia porgendo a Frattesi il pallone del quinto gol, quello che tramuta una sconfitta già durissima in disfatta. È la serata magica di Henrikh Mkhitaryan, uno dei simboli dell'Inter capace di rigenerarsi senza potersi permettere follie, ricostruita dopo sacrifici di mercato inevitabili con investimenti intelligenti e parametri zero.

 

Lui, atipico trequartista, fu ingaggiato un anno fa dopo la scadenza del contratto con la Roma: era già vicino alle 34 candeline e arrivò perciò circondato dallo scetticismo, invece ha saputo ritagliarsi uno spazio importante, conquistare tutti, accecare con lampi di qualità senza mai rinunciare però alla battaglia. Per questo dopo la vittoria di ieri è stato issato dai compagni di squadra nello spogliatoio, come si fa con gli eroi di giornata.

 

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Inzaghi, anche in questo felicissimo avvio di stagione, ne ha fatto un punto fermo. E non ha cambiato idea nel derby resistendo alla tentazione Frattesi, perché la prestazione azzurra - in questo stadio contro l'Ucraina - del giovane centrocampista venuto dal Sassuolo era diventata spot ingombrante e l'opportunità di una staffetta aveva occupato i pensieri del tecnico. Alla fine, ha iniziato con il talento armeno ed è stato ripagato da una doppietta fantastica, la seconda della carriera dopo quella del 22 novembre 2020 con la maglia giallorossa contro il Parma (3-0).

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«Siamo molto felici, specialmente io – dice a fine gara -. Non conta tanto che abbia segnato, ma aver vinto: abbiamo iniziato benissimo la stagione e vogliamo dare continuità, ci teniamo ad andare avanti così».

 

Lo stadio lo acclama, lui sorride e ricambia l'affetto: «Con i nostri tifosi possiamo fare tutto». Divide i meriti, parla della squadra e del pubblico, non cambia linea nemmeno quando gli viene chiesto di commentare uno straordinario stato di forma o il tempo che ha fermato: «Non invecchio? Siamo tutti qui per un obiettivo, non mi interessa se gioco o no: siamo in 25 e il mister sa scegliere chi può dare il massimo, l'obiettivo comune è la seconda stella».

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