Da gazzetta.it
"Il ricordo che ho è di un grande amico, di un grande uomo e di un grande padre: un professionista. Ho sempre avuto un rapporto di amicizia con la famiglia e con lui in particolare. È una persona che deve rappresentare un esempio come professionista e come uomo. Ha avuto il coraggio, la dignità di portare avanti una malattia che è stata devastante. Per noi è un esempio di dignità e soprattutto di forza. Non ha mai fatto trapelare nulla, ha sempre avuto il sorriso fino alla fine. Questo dimostra che è un grande uomo. Era una persona che sapeva assumersi le responsabilità".
Così Claudio Lotito, presidente della Lazio, in Campidoglio, alla camera ardente, ricordando Sinisa Mihajlovic, che con la maglia biancoceleste ha vinto lo scudetto nel 2000. "Qualcosa faremo in suo nome - ha aggiunto Lotito, che ha poggiato due maglie sul feretro -. Purtroppo era ammalato ma è peggiorato tutto insieme: penseremo a iniziative per celebrare il suo nome proprio come testimonial della Lazio e del nostro mondo".
Un ultimo saluto al serbo e anche il pensiero a tutte le persone che soffrono, compreso Gianluca Vialli, da poco messosi da parte dalla Nazionale per concentrarsi sul come curare al meglio la malattia che lo affligge: "Io penso che dobbiamo approfondire alcune tematiche, ricorrono troppo spesso alcune malattie che potrebbero essere legate al tipo di stress e di cure", ha detto il numero uno biancoceleste. "Mi risulta che anche Vialli stia male. Stiamo parlando del nulla, non c'è nessun discorso scientifico, certo ci dobbiamo porre l'interrogativo sul perché accadono queste cose in modo ricorrente", ha puntualizzato Lotito. Infine, ha aggiunto: "Accadono anche nella vita ordinaria ma su dei fisici possenti e forti è più difficile che possano accadere. Mi auguro non ci sia nessun nesso, però ci dobbiamo porre degli interrogativi a 360 gradi per approfondire alcuni tipi di malattie che cominciano a essere numerose nel nostro mondo".
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