Estratto dell'articolo di Paolo Condò per “la Repubblica”
I due uomini in testa alla classifica dopo le prime otto partite hanno confezionato assieme un piccolo capolavoro soltanto pochi mesi fa. Costretto dalle ristrettezze economiche a inventarsi a gennaio un nuovo Verona, il direttore sportivo Sean Sogliano aveva messo un eterogeneo gruppo di sconosciuti a disposizione dell’allenatore Marco Baroni, e quello li aveva condotti alla salvezza permettendosi pure un gioco piacevole, oltre che redditizio.
Un bel lavoro che gli ha fruttato l’upgrade alla Lazio, e il 3-1 al Venezia di ieri segnala il rispetto delle buone premesse poste col mercato. In un panorama mai così disastrato dai trasferimenti in stand-by, la Lazio ha assemblato per tempo ciò che le serviva per salutare la sua golden generation (Immobile e Co.), ed è partita correndo. In attesa di Juventus e Atalanta, in campo stasera, accanto alla Lazio viaggia soltanto il Verona che Sean Sogliano ha costruito pescando in giro altri sconosciuti di talento — Livramento e Mosquera sono stati entusiasmanti — e che molti suoi colleghi più celebrati gli possono solo invidiare. […]
Il doppio pareggio delle milanesi, viste anche le premesse, è un evento: l’anno scorso sia l’Inter che il Milan vinsero le prime tre partite presentandosi a punteggio pieno al derby, che finì largamente dalla parte dei futuri campioni. Alla seconda pausa nazionali — ottava giornata — arrivarono con 13 vittorie in 16 gare complessive, un dato che impressiona rispetto allo zero su due di sabato. […]
Si dice sempre che il problema di chi vince sia rimanere umile, e la concentrazione è la forma in cui quest’umiltà si esprime. Unitevi la gagliarda resilienza del Genoa, […] le cose che Simone Inzaghi si tiene di Marassi c’è la forma fisica e soprattutto tecnica di Thuram, che in attesa del miglior Lautaro dà sostanza al (raro) attacco a doppio centravanti, e la voglia schiumante di Frattesi, da non disperdere in troppe panchine.
Anche il Milan è stato sorpreso da una rivale di forte personalità, perché Paolo Vanoli è insospettabilmente avanti nella riconversione tattica del Torino. Costretto da una preparazione troppo diversificata da Europei e mercato, Paulo Fonseca ha disegnato una formazione che non vedremo mai più, […] Saelemakers […] da terzino non ha funzionato, ma l’anno di Bologna con Thiago Motta — che infatti lo vorrebbe alla Juve — ha elevato il suo livello. […]
Fonseca farà bene a tenerselo stretto. Il Milan ha pareggiato in extremis grazie alla panchina, e si sapeva che era una sua forza, e prima aveva subito troppo per le amnesie difensive, e si sapeva che era una sua debolezza.
Se mettiamo in fila la prestazione sciagurata di ieri con l’invettiva pronunciata sabato da Conte, la gravità della situazione napoletana è evidente e la necessità di smuoverla assoluta. Non si può continuare a tenere Osimhen in tribuna pagandolo un milione al mese (luglio e agosto sono mensilità già dovute in cambio di nulla). Ormai s’è capito che nessuno pagherà la clausola di 130, […]
Se il Psg si muoverà — ed è un se dubbioso dopo la notizia del corteggiamento di Lookman — lo farà con un’offerta minima. De Laurentiis potrà scegliere se accettarla o meno, ma nel frattempo Conte va autorizzato a utilizzarlo, perché quando rimanda il tema alla società implicitamente ci dice che la scelta di escluderlo non è sua.
Anche Dybala è sul piede di partenza, ma il suo assist per Dobvyk è stato il momento in cui la Roma è andata a tanto così dal vincere a Cagliari. È un agosto di malinconie in molte piazze, ma soltanto alcune l’affrontano con professionalità e dignità.