"IN PRIMA CATEGORIA SARDA È STATO UN ANNO MERAVIGLIOSO" - L’EX TECNICO DI SAMPDORIA, BRESCIA E LECCE ALBERTO CAVASIN È RIPARTITO A 66 ANNI DAL BARI SARDO E ORA FA IL BILANCIO DELLA STAGIONE: "SIAMO GIÀ STATI PROMOSSI, HO 13 STRANIERI IN SQUADRA E FACCIO ANCHE IL CAMERIERE. UN POSTO SPLENDIDO. DOVEVO ESSERE IL CT DEL CONGO, AVEVO FATTO ANCHE IL VACCINO CONTRO LA FEBBRE GIALLA MA POI È SALTATO TUTTO. ERO VEGETARIANO E SONO TORNATO CARNIVORO, FRA MAIALINO E CAPRETTO... IL PROSSIMO ANNO? RESTO" - VIDEO

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Dimitri Canello per www.corriere.it

 

alberto cavasin al bari sardo 8 alberto cavasin al bari sardo 8

Un nuovo inizio a 66 anni, fra le piante, i fiori e i profumi dell’Ogliastra, dove la natura si fonde con il mare e dove è nata e cresciuta una bellissima storia. Quella del trevigiano Alberto Cavasin, 66 anni e una vita a spasso per i campi di mezza Italia (in seria A con Lecce, Treviso, Brescia, Messina e Sampdoria) e una Panchina d’Oro ai tempi di Lecce.

 

alberto cavasin al bari sardo 7 alberto cavasin al bari sardo 7

Che ha accettato la sfida di ripartire dal basso che più in basso quasi non si può. Ossia dalla Prima categoria sarda e dal Bari Sardo dell’imprenditore Roberto Ibba. Missione compiuta, a sei giornate dalla fine, con il salto in Promozione che adesso è cosa fatta.

 

alberto cavasin al bari sardo 9 alberto cavasin al bari sardo 9

Cavasin dal Congo alla Prima categoria. Ci racconta com’è andata?

«Ero stato davvero a un passo dal diventare ct del Congo. Mi ero preparato nonostante fosse un po’ un salto nel buio. Al punto che mi ero vaccinato contro la febbre gialla, perché quel vaccino è obbligatorio quando decidi di trasferirti lì.

 

Avrei dovuto partire per Parigi, in occasione di un viaggio del presidente del Congo, che avrebbe dovuto incontrare Macron. A quel punto, avrebbe visto anche me per chiudere. Ma non se n’è fatto nulla proprio all’ultima curva perché hanno scelto un altro allenatore».

 

E quindi ecco il Bari Sardo. Quasi una pazzia per uno come lei. Perché ha accettato?

«Col presidente Ibba si è creato un rapporto straordinario sin da subito. È stato arbitro, calciatore, manager. E voleva fortemente portare il Bari Sardo più in alto. Anche qui qualche dubbio l’ho avuto, ma il posto era meraviglioso, mio figlio ha insistito perché andassi e ci sono andato».

 

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Vedendo il risultato finale, ha fatto bene...

«È stato un anno meraviglioso, si è creato un legame fantastico con la squadra, io mi sono sentito rinascere, perché ho provato sensazioni che mi hanno ricordato Lecce, il Salento, una terra meravigliosa. Ho lavorato tanto, ma sono stato anche bene dal punto di vista ambientale. Ho apprezzato quello che offriva l’Ogliastra, il cibo, i profumi, le piante, i fiori»

 

alberto cavasin al bari sardo 4 alberto cavasin al bari sardo 4

Gli allenamenti?

«Cinque volte a settimana, siamo quasi dei professionisti. In rosa ci sono 13 stranieri, brasiliani, argentini, senegalese e portoghesi. Mi sono immerso completamente nell’avventura, ho fatto pure il cameriere per i miei ragazzi, anche perché ho solo un collaboratore, Alberto Possamai, per il resto niente staff».

 

alberto cavasin al bari sardo 2 alberto cavasin al bari sardo 2

Qual è la cosa più bella di questa esperienza?

«Il legame con questa terra e con questa gente. Le pedalate in bici sulla litoranea e le corse sulla spiaggia. Il risultato sportivo è stato una conseguenza e siamo riusciti ad essere promossi con sei giornate d’anticipo»

 

alberto cavasin al bari sardo 6 alberto cavasin al bari sardo 6

Lo stadio com’è?

«Sempre pieno, ci sono 400 spettatori e tanti derby paesani che portano con sé tanto campanilismo e pathos. Mi ci sono immerso fino in fondo».

 

alberto cavasin al bari sardo 1 alberto cavasin al bari sardo 1

Il cibo?

«Ero partito vegetariano, sono ritornato carnivoro. Fra maialino e capretto, con il mirto era impossibile dire di no a tanta bontà. E poi i tifosi mi regalano di tutto, olio, frutta, verdura, prodotti della terra».

 

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Ha visto Italia–Macedonia?

«Come tutti. Sono rimasto molto dispiaciuto, ma non dimentico che nove mesi fa abbiamo vinto gli Europei e che c’era tutto un Paese in festa. L’eliminazione dal Mondiale fa un male cane, ma non è tutto da buttare e i processi li trovo fini a se stessi»

 

L’anno prossimo cosa farà?

«Abbiamo già deciso di andare avanti. Il presidente sta progettando il campionato di Promozione, per fare una squadra a vincere, vogliamo continuare la risalita. E io sono entusiasta di rimanere».

 

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