"They are the same picture" #CroaziaItalia #Spalletti pic.twitter.com/2oKJBog2O1
— Francesco Satta (@Francesk_Satta) June 25, 2024
SPALLETTI E LE SCELTE SBAGLIATE
Andrea Sorrentino per "il Messaggero"
(...) Si è arrivati a questa accorata contro la Croazia anche per scelte discutibili da parte del ct, a cui va riconosciuta la difficoltà nel mettere su una truppa di 26 giocatori di grande livello (da anni non ci sono più polemiche sulle convocazioni: segnale allarmante) ma che sembrava molto ottimista alla vigilia, e invece ci ha condotto a tre partite in calando perché ha troppo presupposto da sé e dalla truppa: altrimenti non avrebbe modificato in corsa, anzi prima della partita decisiva, assetto e uomini, passando dall'avanti Savoia delle prime due gare all'arrocco contro la Croazia dei vegliardi, che andava più piano di noi, aveva più paura e tremori di noi, infatti è crollata alla fine.
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Spalletti non ha imbroccato la scelta del modulo nelle prime due gare, e nemmeno quella del centravanti deputato allo sfondamento, Scamacca, uno che quando il livello tecnico-agonistico si alza fatica sempre.
E l'insistenza su «mio figlio» Di Lorenzo, che già durante la stagione col Napoli era parso tra i più a disagio del campionato, è parsa una testardaggine gratuita, ma si sa che ogni allenatore ha i suoi uomini, con cui trionfa o affonda insieme. E vista com'è finita ieri sera, col senno di poi e ricordando anche il finale di Spagna-Italia, aver confinato Zaccagni in panchina non è parsa un'ideona. Si può rimediare contro la Svizzera.
Che ha una squadra migliore della nostra: a Spalletti, consiglio non richiesto, converrà ancora una volta rinnegare un po' di sé, e buttarla sul difesone a 5.
Siamo italiani, perbacco, e non bisogna mica vergognarsene..
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LA PAZZA CORSA DI SPALLETTI
Carlos Passerini per il “Corriere della Sera” - Estratti
Non si ferma più, Lucianone. I suoi giocatori sono sotto il settore dei tifosi azzurri, dopo il gol al 98’ di Mattia Zaccagni che ci manda agli ottavi, lui li raggiunge con uno scatto d’altri tempi. Una corsa pazza, le braccia larghe, la camicia di fuori, il primo sorriso dopo una notte lunga e sofferta. L’arbitro olandese Makkelie lo deve andare a recuperare, perché c’è ancora una manciata di secondi da giocare. Ma non cambia più nulla.
(…) Ora, gli ottavi con la Svizzera.
(…) Sulla parata clamorosa di Gigio su Sucic, un fulmine a 121 km/h, non muove un muscolo. Uguale sul rigore parato e sul gol di Modric che sembra condannarci. Accanto a lui, Buffon ammutolito. Le prova tutte, il c.t., manda dentro Chiesa e Scamacca, i grandi esclusi, infine Zaccagni, l’uomo della provvidenza. È il lampo che accende la notte di Lipsia.
Corre e sorride, Lucianone: «È giusto così». E a fine partita, torna sotto la curva dei tifosi italiani insieme al presidente federale Gabriele Gravina: ci vediamo a Berlino, ragazzi.