Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"
La vera differenza della notte la fa Buffon. Quando aveva detto nei giorni scorsi che era l' ora di andarsene perché aveva già dato tutto, si era dimenticato il rigore parato poi a Sassuolo sullo 0-0.
Quasi come Ronaldo, l' altro anziano in campo, che riporta la Juve nell' eterna corsa alla Champions.
Fanno 80 anni in due, persone molto diverse tenute insieme solo dalla bellezza del calcio. Non male per una squadra che era partita per rifondarsi. Non cambia comunque nulla perché vincono tutte, ma il Milan vince meglio. A dimostrazione che la svolta maieutica di Ibrahimovic deve considerarsi esaurita. Ora è un vecchio fuoriclasse con tante complicanze da usare come si può. Non è più un progetto. Il Milan senza di lui gioca più di classe, libera più fantasia.
Questo non significa escluderlo, significa dargli un ruolo più consono, avere una completezza stabile a prescindere. In questo momento è altrettanto urgente capire che fine farà Diaz, che ha alzato la qualità di tutto gioco d' attacco proprio per i vuoti lasciati dai finti centravanti della squadra. È vero che si deve sempre dubitare delle ultime giornate, sono il momento dei ragazzi e dei vecchi perché molti non sanno più per cosa giocare. La differenza tra squadre non è mai stata così netta. Oggi si è noni con 40 punti, mai successo.
Di solito servivano 10-15 punti in più. È scomparso il centro-classifica. Due anni fa l' Atalanta con 69 punti arrivò terza, oggi sarebbe fuori. Sono dati che nascondono un cambiamento profondo, una specie d' ingresso nella nostra storia di una superlega naturale. Una gran parte del mondo che fino a ieri aveva pensato di poter essere un giorno competitivo, oggi sa che non vincerà mai. Non è pessimismo, è lungo dato da algoritmo. Non moriremo di inedia, ricalcoleremo semplicemente le ambizioni, come ci è già capitato. In compenso chi ha molta più qualità è perché ha speso molto di più. E questa è una brutta storia nel calcio di oggi, che contiene verità sconosciute e ridistribuisce regole.
La classifica è lo specchio di un mondo non finito, solo incredibile, mai visto. Forse ingestibile per quegli stessi che lo hanno inventato.
Intanto comunque Lukaku ha fatto un gol mai inutile perché mancava da un po' di tempo. E gol ha fatto anche il ragazzo Raspadori, forse il miglior progetto di quasi centravanti che abbiamo. Il Benevento sembra salutare la serie A, ma tornerà. È una tra le società più ricche e senza debiti d' Italia. Andrà solo a riflettere.