È rabbia Italia alle Olimpiadi dove la finale del fioretto è stata decisa dai due arbitri che sul 14 pari per ben due volte non se la sono sentita di assegnare la stoccata vincente all’azzurro che ha finito col perdere al terzo assalto.
stefano cerioni filippo macchi 1
Scrive la Gazzetta:
Il ct azzurro Cerioni indica il suo ragazzo, urla forte: «È lui il campione, è lui…». E gli ottomila del Grand Palais si spellano le mani, dandogli ragione. Ma non c’è nulla da esultare, la scena è quella di un furto sportivo clamoroso, un furto che vale una medagli d’oro alle Olimpiadi. «Una vergogna inaudita, una porcheria mai vista. Non si fa così, due volte non ha avuto le palle di dare la stoccata vincente a Filippo e alla terza ha completato l’opera. Pazzesco. Andiamo a fare reclamo, non servirà a nulla, ma è il minimo che possiamo fare».
giovanni malago foto di bacco (3)
Giovanni Malagò, il presidente del Coni, non la tocca piano. Urla la sua rabbia insieme al presidente federale Paolo Azzi e a Cerioni. Scavalcano ogni transenna e divieti piazzati dagli steward.
Sono passati pochi minuti, ma la rabbia è ancora ai livelli massimi. L’Italia si ritrova nel medagliere con un oro in meno, quello assegnato dall’arbitro Huang di Tapei. Si è preso la scena, rovinando una finale bellissima, con stoccate fantastiche. Macchi aveva compiuto un capolavoro.
filippo macchi cheung ka long 1
E lo stesso Malagò ha poi spiegato: «Ci sono sport dove si va con centimetro e cronometro dove andiamo meglio, altri dove è indispensabile avere dei giudici e mi sembra che uno li debba rispettare e comprendere. Senza entrare nel dettaglio della stoccata c’è un problema di fondo, è inaccettabile per la credibilità di questo sport che i due giudici venivano uno da Taipei e uno dalla Corea. Dice che sono stati estratti a sorte, ma se il primo è asiatico il secondo devi prenderlo dall’Europa. Non voglio dire che è cattiva fede, ma le polemiche hanno un loro fondamento. Siamo stanchi di questa situazione».
La finale prima della rabbia di Malagò e Cerioni
Filippo Macchi ha perso all’ultima stoccata: 14-15. Era in vantaggio 14-12. E poi per due volte al Var i due arbitri non se la sono sentita di assegnare una stoccata dubbia (in contemporanea) e la terza volta sul 14 pari ha vinto il formidabile fiorettista di Hong Kong che era campione olimpico in carica.
È stata comunque la rivincita del fioretto italiano dopo la debacle di ieri della scherma.
Polemiche per la finale. Il ct Cerioni furibondo, soprattutto per le due prime due decisioni sul 14 pari. Poi, secondo la Granbassi (che se ne intende) sulla terza stoccata effettivamente ha toccato prima Cheung Ka Long. E stata una finale appassionante tra due grandi tiratori.
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