Antonio Barillà per “la Stampa” - Estratti
Comincia un nuovo Europeo. Lo insegna la storia delle grandi manifestazioni internazionali. Dagli ottavi tutto si azzera, l'eliminazione diretta mal sopporta i pronostici, molte nazionali cambiano passo magari in conseguenza di singole metamorfosi.
(...) Federico Chiesa a Euro 2020, giocato un anno dopo causa Covid però con la denominazione originaria: due gol sulla strada di Wembley, dove alzammo la coppa dinanzi agli inglesi. Vuole ripetersi, adesso. Chiudere il cerchio come aveva promesso alla vigilia per dimostrare di essere tornato se stesso.
In questi tre anni, un grave infortunio e i suoi riflessi hanno tardato la consacrazione: la vetrina tedesca può garantirla, finora non è andata benissimo ma nulla è perduto, d'altronde contro la Croazia, scivolato inizialmente in panchina, ha contribuito entrando al forcing azzurro premiato al 98' dal miracolo di Zaccagni. Senza il quale, vale la pena ricordarlo, alla luce degli altri risultati, l'Italia sarebbe già a casa, sotto processo a cominciare dal ct Luciano Spalletti.
Chiesa è uno dei più esperti in un gruppo giovane, ma tra i nuovi possibili uomini della provvidenza figura anche Gianluca Scamacca, non un ragazzino, ma certamente una minore abitudine all'azzurro, 19 presenze e una sola rete. Tagliato dalla tournée americana, ha saputo riconquistare Spalletti lavorando duro e seguendo i martellamenti di Gian Piero Gasperini, fino a candidarsi come la soluzione dell'annoso problema del centravanti: promosso con l'Albania, asfaltato – come tutti – dalla Spagna, scavalcato da Retegui nell'ultima partita ma positivo all'ingresso in campo, carico negli allenamenti, deciso con forza a riprendersi l'Italia.
Ad alcuni degli intoccabili più autorevoli e continui – Riccardo Calafiori che salterà la Svizzera per squalifica, Alessandro Bastoni, Nicolò Barella, Gigio Donnarumma – si chiede di mantenere l'alto rendimento, sperando che il portiere non venga comunque più bersagliato, e da alcuni degli azzurri rimasti in panchina di sfruttare ogni eventuale occasione: possono essere decisivi, nel sogno azzurro, anche la corsa di Raoul Bellanova, la fantasia di Stephan El Shaarawy, la regia di Nicolò Fagioli (ieri testato), i tackle di Gianluca Mancini o Alessandro Buongiorno. Ma i gol, si sa, hanno sempre una vibrazione speciale, e per questo, dagli ottavi che inaugureremo domani a Berlino contro la Svizzera, i più attesi restano Chiesa e Scamacca.
luciano spaletti federico chiesa stephan el shaarawy gianluca scamacca e la sorella giulia proietti gianluca scamacca GIANLUIGI DONNARUMMA E FEDERICO CHIESA DOPO ITALIA ALBANIA