As if the Satanic display at the opening ceremony wasnt enough, the Olympics glorifies men punching women in the face with the intent of knocking them unconscious.
Imane Khelif is 1 of 2 male boxers fighting women at the Olympics. A woman is going to die. pic.twitter.com/kYJX1MaAw4
— Riley Gaines (@Riley_Gaines_) July 30, 2024
1. ANGELA CARINI E IMANE KHELIF, L’AVVERSARIA ACCUSATA DI AVERE IL TESTOSTERONE FUORI NORMA: A PARIGI LA BOXE DIVENTA UN CASO POLITICO
Estratto dell'articolo di Giuliano Foschini per www.repubblica.it
Si chiama Imane, è una pugile algerina, ha il testosterone di un uomo, ed è il nuovo caso politico delle Olimpiadi di Parigi.[…] combatterà […] il primo agosto, nei pesi welter contro la pugile azzurra Angela Carini. Disputerà le Olimpiadi dopo che era stata squalificata dai Mondiali di Nuova Delhi[…]: dopo un test medico, infatti, effettuato dall’Iba, la Federazione di boxe che però non è all’interno del Cio […] era emerso un tasso di testosterone troppo alto per partecipare in una competizione femminile.
ESCLUSA DALL’IBA: TROVATI CROMOSOMI XY
Imane aveva gridato al “complotto”, sostenendo che lei era una “donna e con le donne devo boxare”. Il presidente dell’Iba, il russo Umar Kremlev aveva detto all’agenzia di stampa russa Tass che la pugile non era una donna: "Abbiamo trovato cromosomi XY nelle sue cellule”, facendo intendere quindi che fosse nata uomo. Ma il Comitato olimpico algerino aveva confermato si trattasse di una “donna che deve gareggiare con le donne”. […]
L’AUTORIZZAZIONE DEL CIO
E così è successo: Imane (dai documenti anagrafici presentati al Cio non risulta alcun cambio di sesso, non si può parlare quindi di atleta transgender) è stata iscritta e il Cio ha autorizzato la partecipazione. […] ha detto il portavoce del Cio, Mark Adams, dopo che sono state effettuate le analisi sul livello del testosterone. “Si tratta di atlete che hanno boxato da sempre con le donne e che rispettano tutte le regole di ammissibilità previste da questi Giochi”.
IN ITALIA IL CASO DIVENTA POLITICO
Una vittoria dunque per gli atleti iperandrogeni, anche perché Khelif non è la sola. Nella boxe c’è la taiwanese Lin Yu-Ting ma in molti ricordano le guerre (perse) di Caster Semenya, la sudafricana che correva gli 800 metri, e la velocista indiana Dutee Chand. La eco del caso Khelif però non si è fermata nel mondo olimpico, ma velocemente è risuonata in Italia dove è diventata politica coinvolgendo direttamente il Governo. […] A proposito: Angela Carini, che dice? “Io devo adeguarmi a quello che ha deciso il Cio, quindi domani andrò sul ring e darò tutta me stessa”. […]
2. DA ROWLING A SALVINI TUTTI CONTRO I PUGNI DI IMANE LA REPLICA: È ODIO TRANSFOBICO
Estratto dell'articolo di Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera”
A lanciare il sasso nello stagno era stato, lunedì scorso, il Guardian : Imane Khelif, per l’Algeria, e Lin Yu-ting, per Taiwan, hanno ricevuto il via libera per partecipare alle gare di pugilato femminile delle Olimpiadi nonostante fossero state escluse dai Mondiali lo scorso anno per aver fallito i «test di genere». Una notizia subito ripresa dalla scrittrice J.K. Rowling su X: «Che cosa deve capitare perché questa follia si fermi? Una pugile ferita in modo devastante? O uccisa?».
[…] «Abbiamo chiesto, come Lega, una informativa al ministro dello Sport. Che un uomo combatta contro una donna mi sembra poco olimpico. Questo la prende a pugni, a botte, non giocano a scacchi» ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Tirato in ballo, il responsabile del dicastero per lo Sport e i giovani Andrea Abodi definisce «poco comprensibile che non ci sia un allineamento nei parametri dei valori minimi ormonali a livello internazionale» e giudica «non equa» la gara di oggi. […]
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, provoca su X: «È politicamente scorretto dire che tifo per la donna?». […] E il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fdi, ricorda che «una precedente avversaria dell’algerina ha dichiarato di non aver mai sofferto tali colpi in 13 anni di carriera da professionista e di sentirsi fortunata per non aver subito traumi gravi durante l’incontro».
Critiche che vengono giudicate «riprovevoli» da Alessandro Zan, eurodeputato e responsabile Diritti nella segreteria nazionale Pd che accusa «la destra italiana» di usare «i Giochi olimpici per alimentare l’odio transfobico tramite fake news». Khelif, ha aggiunto Zan, «non è una donna trans, come i vari La Russa, Salvini, Rampelli e Sasso ripetono a disco rotto, ma una persona intersex, che rientra pienamente nei parametri delle competizioni femminili fissati dal Cio». Una versione avallata da Rosario Coco, presidente di Gaynet che ha ricordato come l’Algeria proibisca «il cambio del genere sui documenti».[…]
3. AVVERSARIE GONFIATE DI BOTTE E MESSE KO: I VIDEO DI IMANE KHELIF SUL RING
Estratto dell'articolo di Francesca Galici per www.ilgiornale.it
Imane Khelif, che sia trans o intersex (come ci hanno tenuto a specificare Monica Cirinnà e Laura Boldrini) ha livelli di testosterone superiori alla norma e cromosomi XY. […] Se anche si identifica come donna fin dalla nascita, Khelif ha indubbiamente un vantaggio sulle sfidanti. Si può discutere su tutto, ma il risultato non cambia: biologicamente Khelif è un uomo e questo crea non pochi problemi a livello sportivo.
È vero che ha gareggiato già alle Olimpiadi di Tokyo. […] Tuttavia, è sufficiente guardare i video che vedono Khelif battersi contro le avversarie per rendersi conto che la sfida non è equa.
IMANE KHELIF Brianda Tamara Cruz Sandoval
Il caso più eclatante è la sfida sul ring contro la messicana Brianda Tamara Cruz Sandoval, il cui volto tumefatto e abnormemente gonfio dopo averle prese da Khelif dice più di mille parole. "I suoi colpi mi hanno fatto molto male, non credo di essermi mai sentita così nei miei 13 anni da pugile, né nei miei sparring con gli uomini. Grazie a Dio quel giorno sono uscita dal ring sana e salva, ed è bello che finalmente se ne siano accorti". […]
E si può stare a sindacare, come fa il Cio, sul fatto che sul passaporto sia donna e che quindi a loro basti questo per considerare Khelif una donna. Si può anche discutere sul fatto che sia donna dalla nascita, ma il disturbo ormonale di cui soffre, certificato, porta a un aumento di testosterone che non è compatibile con una competizione femminile. Se la federazione mondiale ha escluso Khelif, con Lin Yu-Ting, perché "cercavano di ingannare i loro colleghi e fingevano di essere donne", un motivo c'è.
Barcollanti, stordite, instabili sulle gambe: così si presentano le avversarie di Khelif dopo un incontro. Non che non capiti anche tra sfidanti regolarmente donne, ma la potenza con la quale sferra i colpi sul volto delle avversarie è sotto gli occhi di tutti o, almeno, di tutti quelli che vogliono vederlo.
In un incontro del circuito asiatico, Khalif colpisce talmente forte l'avversaria che l'arbitro si deve intromettere per fermare il suoi colpi e impedire che la pugile thailandese contro la quale combatteva subisse danni gravi.
Il modo in cui Khelif porta il pugno, la forza con la quale colpisce le avversarie e il fatto che i loro colpi abbiano un così basso impatto sul suo corpo, non sono casuali. […] Il testosterone a livelli così alti conferisce una più elevata capacità di resistenza, oltre che una maggiore potenza. Si può parlare di doping naturale? In un certo senso sì. […]
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