Lorenzo Longhi per “Avvenire”
Budapest non è Istanbul dove andrà l’Inter, l’Europa League non possiede il fascino della Champions, ma quando mancano novanta minuti a una finale l’importante non è avere ciò che si vuole: è volere ciò che si ha.
E Juventus e Roma, impegnate questa sera rispettivamente a Siviglia e Leverkusen (calcio d’inizio alle 21 in tv i bianconeri su Tv8 e i giallorossi su Rai 1), avranno la possibilità di raggiungere l’ultimo atto della competizione il 31 maggio in Ungheria dove, in potenza, potrebbe addirittura esserci un derby italiano.
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Massimiliano Allegri approccia la vigilia col solito atteggiamento sornione: «Io a Budapest non sono mai stato, spero che i ragazzi mi facciano un regalo. Tutta la squadra vuole raggiungere la finale dopo un’annata folkloristica. Serve lucidità: ci saranno momenti di difficoltà, la gara può durare 120 minuti e servirà un po’ di fortuna». Out Pogba, Bonucci (che è comunque a Siviglia) e De Sciglio.
Parte con il vantaggio di una rete invece la Roma in casa del Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, ma l’1-0 dell’Olimpico non è esattamente un’assicurazione contro i tedeschi guidati da Xabi Alonso, ex giocatore di Mourinho al Real. Di certo la seconda finale europea di fila, dopo quella di Conference League un anno fa, è alla portata dei giallorossi, che hanno recuperato Dybala, El Shaarawy e Smalling, anche se Mourinho non ha voluto anticipare se saranno della partita già dall’inizio.
Coi mind games, però, il portoghese ha già cominciato: «Se l’Europa League la giocasse solo chi ha iniziato l’Europa League, noi l’avremmo già vinta», ha detto spostando l’attenzione sul Bayer (che nella competizione è stato proiettato, come la Juventus, dopo l’eliminazione ai gironi di Champions). Poi, alla Catalano: «Scaramanzia zero, favorito zero. In semifinale hai il 25% di possibilità di vincere la coppa e 50% di arrivare in finale. Questa è la mia scaramanzia, è pragmatismo».
Europa League a parte, questa sera anche la Fiorentina sarà impegnata nella sua semifinale di Conference a Basilea ma, a differenza di Roma e Juventus, avrà la necessità di ribaltare il risultato dell’andata, la sconfitta casalinga per 12. Missione non impossibile, a patto di non ripetere le distrazioni fatali a Firenze. Recuperato Cabral, Italiano ha tutto il gruppo a disposizione. Chi passerà se la vedrà il 7 giugno nella finale di Praga contro una tra West Ham e Az Alkmaar, con gli inglesi che partono dal 2-1 dell’andata.