Francesco Pietrella per gazzetta.it
La premessa è d’obbligo: stavolta non è colpa del turnover. Magari Frattesi non ha giocato una partita da 8 come in Nazionale, ma alla fine a “tradire” Inzaghi non sono stati i cambi, semmai alcuni fedelissimi. Quelli a cui non rinuncia neanche in serate apparentemente più leggere. Asllani non ha convinto, ad esempio, ma Carlos Augusto ha confezionato l’assist per Dumfries con un cross rasoterra. A far male sono stati due a cui di solito non si può dire nulla.
Sul banco degli imputati si parla francese: Marcus Thuram e Pavard hanno steccato per la prima volta in stagione. Il primo non ha punto come sa fare, non ha mai calciato in porta e non ha mai saltato l’uomo (zero dribbling all'attivo). Neanche in progressione. Per lui solo un colpo di testa finito alto nella ripresa. Troppo poco dopo le due doppiette nelle prime tre partite. Il secondo, di solito sempre pulito ed elegante, si è visto beffare da Dany Mota in occasione del vantaggio del Monza. Il portoghese è alto un metro e 80. Pavard tocca 1.86. È più alto, ma il 47 biancorosso gli è sfilato davanti e l’ha beffato angolando la sfera. Gara da dimenticare la sua, anche in costruzione.
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LA THU-LA— Stavolta la Thu-La è rimasta in ombra. Lautaro e Thuram non hanno mai calciato nello specchio della porta. Hanno impegnato Turati con un paio di colpi di testa facili facili, ma non pericolosi. Un passo indietro importante prima di due sfide impegnative contro Manchester City e Milan. Fin qui Thuram era stato perfetto, oltretutto: due gol a Genova, altri due all’Atalanta e un rigore procurato contro il Lecce. Questa è la prima gara dell’anno da cinque in pagella. Ultimo dato: lui e Lautaro hanno giocato il pallone tra di loro solo 16 volte. Troppo poche per una coppia rodata. Lautaro non ha ancora trovato la rete in tre partite. “Gli manca solo il gol”, ha sottolineato Inzaghi.