Rosario di Raimondo per la Repubblica – Estratti - https://milano.repubblica.it/cronaca/2024/10/04/news/precetti_inter_evitare_commissariamento_curva_ultra_inchiesta-423534593/
Bonificare San Siro. Normalizzare le Curve, che devono diventare settori dello stadio «come tutti gli altri». Tagliare i legami malati con gli ultrà. Sanare le «situazioni tossiche» che hanno portato i club a cedere alle «pressioni», arrivando di fatto a «finanziare» i leader del tifo violento.
Per far questo, i pm Sara Ombra e Paolo Storari hanno aperto nei confronti di Inter e Milan un «procedimento di prevenzione », nominando al contempo due consulenti che devono rapportarsi con gli avvocati delle società. Se la diagnosi è ormai chiara, la cura non potrà basarsi su dei palliativi ma su azioni concrete. Se ne possono elencare almeno cinque, che se attuate allontanerebbero lo spettro del commissariamento, l’amministrazione giudiziaria che la Procura potrebbe chiedere al Tribunale. Storari questa misura la conosce bene: nel mondo del calcio la ottenne nel 2018 col Foggia; ma l’ha chiesta e ottenuta anche di recente in svariati settori, dalla logistica alla moda.
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Almeno cinque azioni, dunque. A partire da un controllo vero, serrato, sui biglietti. L’inchiesta ha messo in luce le pressioni degli ultrà dell’Inter su ogni livello della società – dai giocatori al mister Inzaghi ai dirigenti – per avere pacchetti di biglietti da poter rivendere poi a prezzi maggiorati e folli alimentando le casse della Curva. Basta guardare alle pretese per avere più biglietti in vista della finale di Champions del 2023 tra Manchester City e Inter.
Secondo tema sul quale bisogna porre rimedio: gli ingressi incontrollati al Meazza. Dalle carte emerge ogni trucco possibile: dalla «doppietta » (due persone che entrano assieme dallo stesso tornello) al «trenino », cioè l’accesso indiscriminato dalle porte di servizio. Un metodo classico usato dagli ultrà è quello di entrare allo stadio un’ora prima della partita per sistemare striscioni e bandiere: al contempo, però, i loro abbonamenti vengono smerciati fuori, prestati (dietro pagamento) ad altri tifosi. Senza contare le intimidazioni (o le botte) agli steward che bloccano la gente non in regola.
Una situazione «estremamente pericolosa » secondo gli inquirenti, che si collega al terzo punto sul piatto delle trattative: in Curva ogni tifoso deve avere il suo posto assegnato. Il «sovraffollamento» del primo e secondo anello verde è ben descritto nelle carte. Tanto che durante un Inter-Atalanta del 2020 il delegato alla Sicurezza nerazzurro redarguisce Renato Bosetti (oggi in carcere) parlando degli altri tifosi: «Devono levarsi dalla scala... Ognuno di loro deve avere il posto a sedere... Sennò mi crea problemi... Sennò diventa un problema Renato!».
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ultra inter antonio bellocco e marco ferdico
Chissà se questa inchiesta contribuirà ad accelerare il progetto della Lega di Serie A di introdurre il riconoscimento facciale negli stadi, obiettivo al quale si vorrebbe arrivare entro il 2025. Di certo, oggi, i metodi criminali usati dalle Curve per finanziarsi attraversano ogni aspetto legato al pallone. Compresa la gestione dei parcheggi a San Siro, sulla quale indaga la Dda. Sulla sponda milanista, un capitolo dell’inchiesta è focalizzato sul «progressivo avvicinamento della Curva Sud ad esponenti della criminalità organizzata calabrese».
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