?We have a plan ... Our morale is high ... I'm full of optimism ... If we all work together, it will be very successful.?
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— FC Barcelona (@FCBarcelona) August 16, 2021
Filippo Maria Ricci per www.gazzetta.it
Non passa settimana senza un intervento pubblico di Joan Laporta, e non passa settimana senza nuove allarmanti notizie sulla situazione economica del Barcellona. Questa mattina il presidente dell’agitatissimo Barça ha preso la parola per rispondere a una lettera aperta del suo predecessore dimissionario, Josep Maria Bartomeu, e il quadro finanziario che ha disegnato è decisamente inquietante.
“Appena arrivati alla presidenza - ha detto Laporta - abbiamo chiesto un credito ponte a Goldman Sachs pari a 80 milioni di euro per pagare gli stipendi, non si poteva operare con normalità. Ci siamo poi resi conto che erano necessari una serie d’interventi d’urgenza al Camp Nou per il deterioramento dello stadio: ci sono state presentate 119 criticità che mettevano a rischio la salute degli spettatori, quando sarebbero tornati, e le abbiamo sanate con interventi pari a 1,8 milioni di euro”
INTERESSI MOSTRUOSI
Laporta ha continuato dicendo che la giunta anteriore aveva già incassato in anticipo il 50% dei diritti tv della Liga, pari a 79 milioni, e alcuni crediti da vendite di giocatori: “Soldi presi dalle banche con un interesse del 9%, con la spesa finanziaria del club al 6%, una cifra insostenibile. Noi con Goldman Sachs abbiamo ottenuto 525 milioni all’1,9%”.
Sul complesso fronte degli ingaggi, questo lo scenario rivelato da Laporta: “Ci siamo trovati di fronte a un piramide rovesciata, veterani con contratti lunghi e giovani con contratti corti. La cosa rende complicata qualsiasi trattativa. E poi ci siamo resi conto che le presunte riduzioni salariali sbandierate dalla giunta precedente non erano reali: i 69 milioni di euro che dicevano di aver tagliato ce li siamo ritrovati nei contratti dei giocatori sotto forma di bonus e premi. Per un giocatore costato 40 milioni è stata pagata una commissione da 8 milioni, e altri 8 milioni erano destinati a una persona che doveva fare scouting per noi in Sudamerica. Queste commissioni facevano parte di un modus operandi improprio che ha prodotto effetti calamitosi”.
CONTI ALLO SCOPERTO
“Nell’ultimo esercizio abbiamo avuto spese per 1136 milioni di euro a fronte di un fatturato da 631 milioni, con perdite di 481 milioni. L’impatto del Covid è stimabile in 91 milioni e non 217 come detto da Bartomeu. La massa salariale del club al momento rappresenta il 103% degli introiti complessivi. Nel dettaglio il monte ingaggio in ambito sportivo è di 617 milioni, 462 di salari e 165 di ammortamento. Queste cifre sono superiori del 25-30% rispetto ai nostri rivali. Il City ha una massa salariale pari a 365 milioni, il Madrid è a 342 milioni. Il debito reale del club è di 1482 milioni, il fondo di manovra negativo per 563 milioni, il debito bancario è salito a 673 milioni”. Numeri da brivido.
GESTIONE SOTTO INCHIESTA
“I nostri predecessori salutavano ogni controllo interno frazionando i pagamenti (le fatture inferiori ai 200.000 euro non devono essere autorizzate dalla giunta, ndr.), come nel caso di I3Ventures nel famoso Barçagate. Anche nell’investimento dell’Espai Barça si sono frazionate le fatture, ed è stato fatto lo stesso giochino col debito generale per evitare il vaglio assembleare. Lo stadio Johann Cruijff doveva costare 4 milioni e alla fine è arrivato a 20 milioni, cinque volte tanto. In settembre quando presenteremo la due diligence potrò essere più preciso al riguardo e darò tutti i dettagli”.
JOSEP MARIA BARTOMEU BARCELLONA
Laporta ha ringraziato ed elogiato Gerard Piqué che riducendosi lo stipendio in maniera molto significativa ha permesso il tesseramento di Memphis Depay, Eric García e Rey Manaj. Faranno lo stesso anche gli altri capitani, Busquets, Jordi Alba e Sergi Roberto. “La situazione è drammatica, ma ci sono tanti motivi che mi fanno pensare che usciremo da questa crisi, che si tratta di un momento. Un momento durissimo, che supereremo”. Al Barcellona non resta molto altro che l’ottimismo. Quello si, è gratuito.