La Figc tenta di arginare le polemiche (“Nessuno sponsor sulla maglia azzurra e neppure sulle tute”), ma col passare delle ore la notizia del sodalizio “premium” firmato dalla Figc con Intralot trova sempre più voci contrarie.
Se un addetto ai lavori garbato come Claudio Ranieri si è limitato a bollare come “non giusta” la sponsorizzazione della Nazionale con il network multinazionale di scommesse e giochi online, il mondo politico si è scatenato. “È un autogol”, ha commentato Federico Ginato (Pd). “Una contraddizione che in nessun modo può andare di pari passo con la battaglia per il contrasto e la prevenzione della ludopatia che stiamo portando avanti”.
DURISSIMO “AVVENIRE” — Secondo il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, “chi rappresenta i valori sani dello sport, dell’etica, della legalità, della competizione positiva, del gioco di squadra, non può legarsi a uno sponsor che rappresenta interessi diversi e che, indirettamente, espone tantissime persone e molti giovani a un rischio gravissimo, come quello del gioco d’azzardo e delle ludopatie”.
Bollandolo come un accordo “inaccettabile”, i senatori Franco Mirabelli e Stefano Vaccari (rispettivamente capogruppo del Pd in Commissione Antimafia, nonché primo firmatario del ddl di riordino dei giochi, e responsabile del comitato della stessa commissione sul gioco legale e illegale) scrivono in una nota che la Figc deve “ripensare questa scelta scellerata e fare dietrofront”. Tra le altre voci contrarie, anche quella del quotidiano Avvenire, che ha titolato “Azzurro vergogna”.