Enrico Currò per "la Repubblica" - Estratti
Alla vigilia Francia-Portogallo, domani sera a Stoccarda, i melodrammi del pallone passano in secondo piano. La partita dei quarti di finale dell'Europeo 2024 ha come ineludibile sottotitolo le parole che la stella francese Kilyan Mbappé ha pronunciato due settimane fa, qualche ora prima della gara con l'Austria: «Speriamo, dopo il 7 luglio, di essere ancora fieri di indossare questa maglia».
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Se è impossibile calcolare quanto davvero abbia pesato l'appello del numero 10 sull'affluenza alle urne nel primo turno, la cosa certa è che lo stadio di Paderborn dove quotidianamente la squadra si allena e tiene le conferenze stampa, si è trasformato in una succursale del dibattito politico francese. Anche ieri, mentre i calciatori di Deschamps scendevano dal pullman che li ha portati al capo di allenamento, era piuttosto facile dare credito al sondaggio empirico dei media al seguito dei Bleus.
Nell'ipotetico seggio tedesco – i calciatori possono votare per procura – l'estrema destra non vincerebbe di sicuro, non foss'altro perché 19 dei 25 giocatori presenti in Germania hanno ascendenze straniere.
MBAPPE SI ROMPE IL NASO NELLA PARTITA CONTRO L'AUSTRIA
Alcuni sono stati ancora più espliciti di Mbappé: dall'interista Thuram («bisogna battersi perché il Rn non passi») al difensore del Liverpool Konaté («Non si può lasciare il potere a chi divide la gente, la diversità è sempre stata la nostra forza»), fino al terzino del Barcellona Koundé («L'estrema destra non ha mai portato a un Paese più libertà, più giustizia e più convivenza»).
La presa di posizione comune della squadra, preannunciata dal capitano, non è per ora arrivata. L'imbarazzo della Fff però è evidente. La federcalcio francese, presieduta da Philippe Diallo, non ha preso le distanze. Ma in un comunicato dei giorni scorsi ha lanciato l'invito a «evitare strumentalizzazioni».
MARINE LE PEN - JORDAN BARDELLA - EMMANUEL MACRON - MEME BY EDOARDO BARALDI
Nelle ultime ore il tema non è stato più toccato – nemmeno ieri, durante la conferenza stampa dei due portieri di riserva Samba e Areola – anche se nessuno può escludere che avvenga oggi, quando un giocatore sarà accanto al ct Deschamps al tavolo della conferenza stampa.
La storia dei Bleus racconta di illustri precedenti. L'attaccante Rocheteau tentò di organizzare al Mondiale 1978 nell'Argentina della dittatura un incontro tra i suoi compagni e il filosofo Bernard-Henry Lévy. Nel 1996 alle parole di Jean-Marie Le Pen, padre di Marine e allora presidente del Front National («Ci sono troppi neri in squadra»), replicò l'allora calciatore Deschamps: «Come al solito Le Pen dice qualsiasi cosa».
Nel 2006 Le Pen ribadì il concetto, con dura risposta del ct Domenech e di Thuram senior. Nel 2012 il Pallone d'oro Zidane, le cui origini algerine sono note, a proposito del voto agli stranieri nelle elezioni locali disse che «chi paga le tasse ne ha tutto il diritto».
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