Gianluca Oddenino per “la Stampa”
Tutti sperano di ripartire, ma loro un po' di più. Fermi ai margini del calcio, dopo esoneri e addii più o meno dolci, c' è una pattuglia di illustri allenatori che aspetta la chance giusta per tornare al lavoro e adesso si ritrova a dover allungare ancora il tempo dell' attesa. Nello sconvolgimento delle vite e dei calendari, causa coronavirus, inevitabilmente sono finite anche le programmazioni dei club.
Tra incertezze, budget da rivedere o campionati da concludere non mancano le giustificazioni e così maggio, tradizionale mese dei cambi di panchina, è diventato il punto di non ritorno per quei tecnici in cerca di squadra. Su tutti spicca Massimiliano Allegri, che domani «festeggia» un anno dalla sua ultima panchina bianconero e si ritrova ancora nel limbo. Da quel Sampdoria-Juventus 2-0, ingeneroso e vacanziero finale di un ciclo quinquennale dove spiccano cinque scudetti di fila più altri sei trofei nazionali e due finali di Champions perse, ha staccato veramente. Niente social e poche apparizioni: tra lunghe ferie e poi la quarantena, si è diviso tra Livorno, Milano, Brescia e Torino dove gravitano famiglia, figli, amici e soprattutto Ambra Angiolini.
Rischio prolungamento Allegri si è goduto il ricco sabbatico (15,6 milioni di euro lordi per l' ultimo anno di ingaggio) a pieni polmoni, frequentando poco gli stadi e coltivando le antiche passioni (mercoledì potrebbe debuttare da proprietario con la cavalla purosangue Ossun Set in una corsa in Francia), ma così disoccupato non era mai stato nella sua carriera, iniziata nel 2003/04 con l' Aglianese in Serie C2. Le offerte per tornare ad allenare non mancano, ma ora sono congelate in attesa di capire come e quando ripartiranno le competizioni, e paradossalmente potrebbe vedersi prolungato d' ufficio il tesseramento con la Juve (è ancora a libro paga dei bianconeri) se la Fifa sposterà in avanti di due mesi la naturale scadenza del 30 giugno.
Uno scherzo del destino, visto che Allegri pensa al futuro da tempo e non nasconde la voglia di tentare l' avventura all' estero. Il Paris Saint-Germain resta una pista molto calda, a maggior ragione dopo la conclusione anticipata della Ligue1, però Tuchel può ancora giocarsi la chance Champions e di conseguenza il discorso rischia di slittare ad agosto. Discorso simile per il Barcellona, dove la posizione di Setien è in bilico anche per le turbolenze presidenziali, mentre in Inghilterra si segnala il forte interessamento del Newcastle. È stato appena comprato dal fondo pubblico dell' Arabia Saudita e sta facendo progetti faraonici: Allegri rientra nei piani, anche se in vantaggio ci sarebbe Pochettino (ex Tottenham).
«Ritorno a settembre» «So che a settembre devo tornare ad allenare altrimenti mi abituo troppo a stare in vacanza», aveva scherzato Allegri lo scorso febbraio presentando il suo libro a Parigi. Lapsus o profezia, ma il rischio di tornare a guidare una squadra solo tra tre mesi è concreto. Un destino che lo accomuna ad antichi rivali come Spalletti o amici come Giampaolo. E in sospeso ci sono anche gli spagnoli Emery e Valverde, oltre al portoghese Jardim. Mal comune, stavolta, non è mezzo gaudio.
allegri e il 'corto muso' allegri e il 'corto muso' allegri e il 'corto muso' allegri e il 'corto muso'