SPALLETTI
Spalletti ai microfoni Rai: "Si sono viste tante cose buone che devono però portare da qualche parte perché sennò fine a se stesse non portano a niente. C'era la possibilità di andare a fare male più volte e noi non ci siamo andati. Ce la siamo preparata bene l'azione costruendola bene ma poi siamo ritornati indietro. Abbiamo cambiato troppo spesso e troppo velocemente idea di andare a fare male".
"Barella? È una Nazionale che può fare a meno di chiunque perché ho 26 giocatori forti. Non va bene questa comunicazione che dipende da un singolo
Il ct a Sky: "Sono contento, abbiamo vinto una gara che potevamo vincere anche meglio però c’era la possibilità di andare a concretizzare meglio certe situazioni. Abbiamo sempre la bischerata in canna”
ITALIA ALBANIA
Massimiliano Gallo per ilnapolista.it
L’Italia è partita bene agli Europei. Vittoria al debutto contro l’Albania che alla prova dei fatti si è rivelata poca roba, soprattutto nel primo tempo. È andata come Italia-Francia ad Argentina78. Esordio con brivido. Gol subito prima di un minuto e poi la vittoria. Allora la Nazionale di Bearzot incassò il gol dopo 44 secondi: Lacombe su cross di Six. Stasera l’Italia ha beccato la rete più veloce della storia degli Europei: 22 secondi. Dimarco su rimessa laterale ha fornito un delizioso assist a Bajrami che non si è fatto pregare e l’ha scaraventata all’incrocio dei pali. Donnarumma incolpevole. Poi, però, c’è stata la reazione e un dominio completo. La Nazionale è stata padrona del campo. Ha vinto 2-1 ma se avesse insistito, avrebbe segnato di più. Soprattutto nel primo tempo.
L’Italia ha cominciato con l’handicap. Ha poi giocato come se nulla fosse. Ha cominciato a macinare calcio senza mai farsi prendere dall’ansia. Siamo stati facilitati dall’inconsistenza degli albanesi però onestamente l’inadeguatezza degli avversari non può essere messa in conto alla Nazionale di Spalletti. Molto mobile il centrocampo nel primo tempo, mai dati punti di riferimento agli avversari.
L’Italia avrebbe potuto pareggiare dopo un minuto con Lorenzo Pellegrini. E si è capito subito che a destra Chiesa avrebbe fatto sfracelli. Contro di lui il malcapitato Seferi che è andato al manicomio. La Nazionale ha pareggiato in sei minuti: si è portata sull’1-1 all’11esimo con Bastoni che è saltato indisturbato in area e poi al 16esimo ha segnato con Barella.
La partita non c’è stata, almeno nel primo tempo (nella ripresa gli albanesi hanno opposto un minimo di resistenza). È stato un incontro di allenamento di boxe contro lo sparring partner. Come ha detto più volte in telecronaca Bergomi: «Tutto troppo facile», oppure «quasi mai giocata in avanti la palla dell’Albania».
La Nazionale albanese ha ricordato la parodia degli Squallor della pubblicità anni Ottanta della Regata, quella là “consuma molto? Sì. Fa spesso fuori strada? Sì, eccetera eccetera”. L’Albania, descritta come una squadra temibile, con una solidissima fase difensiva, in realtà si è rivelata una Nazionale senza qualità. Dopo il regalo di Dimarco, si è abbassata e ci può stare. Ha rinunciato al pressing, e ancora ci può stare ma devi saper difendere. Se rinunci a giocare e non sai difendere, e becchi gol da squadra di Serie B, vuol dire che sei scarso. Meglio così.
La scelta (giusta) di far giocare i migliori
Sta di fatto che la Nazionale di Spalletti è stata ben messa in campo. Va detto che il ct ha schierato i migliori undici e non sempre avviene. Il gioco è fondamentale ma il signor Luciano è partito prima dalla qualità dei calciatori. Chiesa a destra, poi Pellegrini, Frattesi, Scamacca centravanti, Calafiori in difesa. Di Lorenzo titolare.
Palla al piede, l’Italia sa sempre cosa fare. Poi è più semplice se gli altri non ti pressano ma è anche rischioso pressare questa Nazionale che è micidiale nelle ripartenze. Ha calciatori che fanno male, come Chiesa, Frattesi, lo stesso Pellegrini. Il primo tempo è finito solo 2-1. Gli azzurri hanno colpito anche un palo con Frattesi, nel primo tempo. Nella ripresa l’Italia si è un po’ disunita, per dirla alla Sorrentino. Anche per stanchezza. Anche se ha sofferto solo una volta, nel finale, con perfetta uscita di Donnarumma su Manaj.
gravina abodi e lollobrigida lollobrigida iachini