Federico Strumolo per “Libero Quotidiano”
Sei fratelli Coen dovessero mai dirigere un film sulla serie A, lo intitolerebbero «Non è un paese per giovani». Almeno questo si evince dalle scelte delle squadre italiane in materia di bomber.
L'ultimo club nostrano ad affidarsi all'usato sicuro in avanti è l'Inter, che come primo tassello per sostituire il ventottenne Romelu Lukaku (ceduto al Chelsea, come ormai sapranno anche i sassi, per 115 milioni di euro) ha scelto il 35enne Edin Dzeko.
Una tendenza, sposata dai campioni d'Italia, ma portata avanti anche dalle altre due regine della serie A, Juventus e Milan. Che spesso rinunciano a dispendiosi investimenti su giovani prospetti, preferendo l'affidabilità e l'esperienza dei più datati, meglio ancora se a parametro zero.
E allora, piuttosto che spendere sessanta milioni per il bravissimo 21enne della Fiorentina Dusan Vlahovic (su cui c'è il forte interesse degli spagnoli dell'Atletico Madrid), l'Inter preferisce non pagare nemmeno un euro di cartellino, almeno inizialmente (i nerazzurri riconosceranno 1,7 milioni ai giallorossi qualora dovessero qualificarsi per la prossima Champions League), per assicurarsi le prestazioni del bosniaco Dzeko.
Ne risente la progettualità, certo, anche perché spesso nelle squadre italiane manca coraggio nel lanciare i prodotti del proprio settore giovanile (vedremo cosa farà, ad esempio, l'Inter con il 20enne della Primavera Martin Satriano).
PESA L'INGAGGIO
Ma in tempi di crisi da pandemia, aggiudicarsi ottimi giocatori a basso prezzo è fondamentale per dare respiro ai sofferenti bilanci delle società. Che possono risolvere i grattacapi con operazioni dal minimo impatto, se non quello degli ingaggi (che, comunque, nel caso dell'ormai ex Roma non è basso: Dzeko percepirà 6 milioni per le prossime due stagioni).
È per questo che il Milan ha consegnato la propria maglia numero nove al 34enne francese Olivier Giroud. Magari non più così utile ad un club ricco come il Chelsea (che può quindi permettersi di investire sui giovani), ma decisamente conveniente per il Milan, che ha dovuto tirare fuori solo un milione per il cartellino.
E sarà ben lieto di staccare l'assegno annuo da 3,5 milioni di ingaggio per avere in rosa il centravanti titolare della Francia campione del mondo del 2018. Giroud formerà una coppia tutto talento ed esperienza con il 39enne Zlatan Ibrahimovic, arrivato a gennaio 2020 a parametro zero (l'ingaggio in questa stagione sarà di 7 milioni di euro).
I due costituirebbero un tridente vintage da impazzire insieme a Cristiano Ronaldo, che nonostante i 36 anni sarà anche quest'anno al centro del progetto della Juve. E poco importa se l'attuale contratto, da 31 milioni di euro netti a stagione, scadrà a fine anno, ed i discorsi per il rinnovo non siano ancora decollati.
zlatan ibrahimovic e cristiano ronaldo
D'altronde, i 36 gol complessivi del portoghese nell'ultima stagione rappresentano una garanzia per Max Allegri. Il colmo, poi, è che la moda dell'attaccante maturo in serie A coinvolga anche la squadra che più di tutte in questi anni ha puntato sui giovani: l'Atalanta.
Se non ci saranno movimenti di mercato della seconda metà di agosto, la squadra di Gasperini si presenterà al via del campionato con un potenziale tridente dai trent'anni in su: Duvan Zapata (30), Luis Muriel (30) e Josip Ilicic (33). Perché il bomber d'esperienza fa gola proprio a tutti.