Stefano Semeraro per “La Stampa”
Da quando è iniziata la stagione Indoor Jannik Sinner ha indossato gli stivali delle sette, anzi, delle nove leghe: tanti sono i match che ha vinto di fila, misurando l'Europa in diagonale per conquistare i titoli a Sofia e Anversa e vincere il primo turno all'Atp 500 di Vienna.
Il tutto, fra l'altro, senza lasciare per strada nemmeno un set. Per battere una creatura fuori scala come Reilly Opelka - 211 centimetri - del resto, servono strumenti fiabeschi e Sinner ieri ha dimostrato ancora una volta di possederli. Il servizio del gigante del Michigan è uno dei più angoscianti del Tour, piove dall'ammezzato a velocità da Freccia Rossa; Jan però non ha alzato sopracciglio.
Tre break fatti, nessuno subito, appena sei punti concessi nei proprio turni di battuta. Il totale fa 6-4 6-2 in 64 minuti per Jan, che sul 2 pari del secondo set ha definitivamente abbattuto il Gargantua del Midwest con una serie fulminante di diritti, senza poi scucire più nemmeno un game. Al prossimo turno gli tocca l'indigeno Dennis Novak, n.116 Atp, che al primo turno ha rispedito a casa Gianluca Mager.
Dovesse farcela, aggancerebbe i quarti e sorpasserebbe Huber Hurkacz, al momento l'ottavo qualificato virtuale per le Atp Finals. A Vienna, peraltro, Jan non è solo nella rincorsa. In tabellone c'era una specie di compagnia dell'anello composta di altri cinque azzurri, e se Mager, Fognini e Musetti hanno già perso (gli ultimi due rispettivamente contro Schwartzman e Monfils) in gara restano ancora Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego. Proprio Sonny, vincitore su Koepfer, può dare oggi una mano all'amico Jan, visto che incontra un altro suo concorrente diretto, il numero 7 della Race Casper Ruud (che Sinner in teoria dovrebbe incrociare nei quarti).
«A Vienna mi trovo bene - spiega Sonego - l'anno scorso qui ho battuto Djokovic, stavolta voglio aiutare Jan a giocare insieme con Matteo le Finals nella mia Torino». Berrettini, già qualificato, naviga nell'altra parte del tabellone e sulla carta potrebbe piazzare un altro «blocco» cestistico in semifinale a Cameron Norrie, l'inglese che tallona Sinner ad appena 5 punti di distacco - un niente -, ma che dovrà vedersela prima oggi con un altro aspirante maestro, il n. 12 della Race Felix Auger-Aliassime.
Non aiuta, contro il mal di testa, riflettere che nel conto vanno messe anche le (ridotte) chance di Aslan Karatsev, impegnato nell'Atp 250 di San Pietroburgo (debutta oggi contro Millman), quindi fermiamoci qui. «Io cerco di pensare ai miei match», dice Sinner, che a Vienna è accompagnato sia da coach Piatti sia dal preparatore Sirola sia dall'osteopata Zimaglia. «E quello contro Novak sarà tosto.
Sta giocando molto bene quindi devo preparare con attenzione la partita. Ma come fai a non seguire i risultati degli altri? Anche loro, credo, guardano a quello che faccio io. Diciamo che al 99 per cento penso a me, e per l'1 per cento agli altri Lorenzo è un grande amico, uno che lavora duro, andiamo molto d'accordo. Ma prima devo pensare a vincere il mio match». Aiutati, che il resto d'Italia ti aiuta.
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