Valentina Errante per il Messaggero - Estratti
gabriele gravina foto di bacco
Due proposte di acquisto per la preziosa collezione di libri antichi del presidente della Figc Gabriele Gravina. Volumi medioevali e dell'Ottocento. Opzioni esercitate, con il versamento di caparra, e poi sfumate, con il venditore che ha tenuto per sé i soldi versati. La prima volta 250mila euro, la seconda di 350mila. Una sorta di contropartita per assicurare, nel 2018, i diritti televisivi della Lega pro alla Isg, società specializzata in piattaforme digitali. Questo il sospetto del procuratore aggiunto di Roma Giuseppe Cascini e della pm Maria Sabina Calabretta.
Soldi che sarebbero serviti all'acquisto di un appartamento in via Lambro a Milano, dove adesso potrebbe finire l'inchiesta, visto che la compravendita dell'immobile da parte di Gravina, finita nel mirino dell'antiriciclaggio, si è consumata lì. Il fascicolo della procura di Roma per appropriazione indebita e riciclaggio nasce dal presunto dossieraggio eseguito, secondo i pm di Perugia, ai danni dell'allora presidente della Lega Pro, dal magistrato della Dna Antonio Laudati e dal finanziere Pasquale Striano. E al confezionamento di quel dossier, creato grazie alle informazioni cedute dall'ex fedelissimo di Gravina, Emanuele Floridi, avrebbero partecipato anche altri due ufficiali della Guardia di Finanza.
GIUSEPPE GRAVINA - CLAUDIO LOTITO
GLI INCONTRI Il dossier sui presunti reati commessi da Gravina viene formato tra maggio e giugno del 2022 e trasmesso, con la firma di Laudati, a marzo scorso dal procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo a Roma, con la falsa dichiarazione (di Laudati) che le indagini fossero nate dalla procura di Salerno. In realtà l'origine del fascicolo e delle presunte notizie di reato sono le informazioni che Floridi ha fornito nel corso di tre incontri «promossi dallo stesso Laudati e concordati con Striano» come sottolinea la procura di Perugia, che ha trasmesso gli atti a Roma sospettando che ci siano aspetti penali rilevanti. Gli appuntamenti di Striano e altri due ufficiali della Finanza sono avvenuti il 9 maggio 2022, 17 maggio 2022, 24 maggio 2022 e 17 giugno 2022.
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Lotito, intanto, ha presentato anche una denuncia per appropriazione indebita dopo che la squadra, affidata a un trust, è stata ceduta a Iervolino. Il presidente della Lazio, che ieri ha ribadito di essere estraneo al dossieraggio, è stato anche sentito a Perugia per verificare quali fossero i suoi rapporti con Laudati e Striano. Nell'esposto ai pm di Roma ha sostenuto che la squadra sia stata ceduta per 10 milioni di euro, soldi soltanto parzialmente incassati.
E che, in base a specifiche valutazioni, valesse tra i 40 e 70 milioni. Ma sulla cessione della Salernitana c'è anche un'altra indagine, per simulazione di titolarità e fondi esteri di provenienza non certa. L'ipotesi è di truffa nella vendita. È stata la procura federale a sospettare che la fiduciaria svizzera Private Value Asset Management Sa di Grono e la slovena Global Pacific Capital Management doo, poi escluse dalla trattativa fossero «riconducibili allo stesso soggetto» e il procuratore della Figc Giuseppe Chinè a inviare una segnalazione ai magistrati romani, denunciando «irregolarità delle offerte».
Ieri intanto dopo l'annuncio dell'avvocato di Lotito, Gian Michele Gentile, sulla volontà del suo cliente di essere sentito dai pm romani è arrivata l'anomala smentita del presidente della Lazio: «Comprendo che l'escalation mediatica, concernente le attività della procura di Perugia.
Sono tuttavia completamente estraneo alle dichiarazioni che mi verrebbero attribuite, anche per bocca dell'avvocato Gentile, essendo io all'estero per sostenere, come mio dovere, la Lazio in corsa per la qualificazione in Champions League». E ha concluso: «Diffido chiunque a diffondere con ogni mezzo dichiarazioni delle quali non sia stata da me preventivamente confermata la paternità».