Nessuna vuole chiamarla epurazione ma Spalletti ha comunque fatto una mini rivoluzione. Questo è quello che pensa la Repubblica sulle convocazioni di Spalletti in occasione della Nations League. Non ci sono diversi protagonisti del disastroso ultimo Europeo
Le convocazioni suggeriscono che Spalletti va verso l’utilizzo del 3-5-2
Scrive Repubblica:
Nessuno nello staff della Nazionale vuol chiamarla epurazione. Ma un po’ le somiglia. Il primo effetto della dolorosa eliminazione all’Europeo è una piccola rivoluzione. Perché per il nuovo ciclo azzurro, il ct Luciano Spalletti cambia. Non moltissimo, ma le esclusioni sono significative: fuori tre romanisti, il difensore Mancini, il centrocampista Cristante e l’attaccante El Shaarawy.
Il gruppo giallorosso, che in Germania era apparso molto unito (troppo?), resta stavolta a casa. Unico sopravvissuto Lorenzo Pellegrini, su cui Spalletti punta con forza. Esclusi anche Barella, che deve operarsi per risolvere i problemi di sinusite, Chiesa — ma solo perché non ha ancora mai giocato — Jorginho e Darmian, più che altro per motivi anagrafici.
In Nations League l’obiettivo sarà prima di tutto evitare la retrocessione o il play-out, per l’immagine e per non intaccare il ranking che potrebbe produrre un girone di qualificazione ai Mondiali fin troppo complicato.
Le convocazioni suggeriscono come la strada sia tracciata: si va verso l’utilizzo continuativo del 3-5-2, il sistema più usato in Serie A. Se sarà anche affidabile, lo dirà il campo.
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L’Italia torna in campo per gli impegni di Nations League dopo due mesi dalla disfatta all’Europeo contro la Svizzera. Gli Azzurri sfideranno Francia e Israele in trasferta, rispettivamente venerdì 6 settembre al Parco dei Principi di Parigi e lunedì 9 settembre alla Bozsik Arena di Budapest (campo neutro per il conflitto in cui è coinvolto Israele). I convocati di Spalletti.