1 - NAZIONALE SENZA LEADER MA C'È UN CENTRAVANTI
Paolo Brusorio per “la Stampa” - Estratti
Prima operazione da fare: togliersi dalla testa che siamo campioni in carica. E non per fuggire dalle responsabilità o dall'onere di vestire la maglia azzurra, ma perché quella gloria ci sembra troppo pesante da portare e sopportare per una Nazionale cui è mancato il tempo per crescere. E pure per Spalletti, che di esperienza ne ha da vendere, ma che affronta il primo torneo da ct e la storia ci insegna come allenare un club sia una cosa, allenare un Paese un'altra.
La Nazionale che esce dal laboratorio di Coverciano è la migliore possibile, il ct non ha lasciato a casa fenomeni, non ha tagliato campioni. Non che fossero scelte obbligate le sue, ma tra Fagioli e Ricci non c'è questo divario e se in attacco Orsolini non ha convinto Spalletti non ce la sentiamo di opporre un pensiero diverso. Per giocare un Europeo serve statura internazionale e, salvo ruoli come il centravanti, una duttilità che evidentemente il ct non ha riconosciuto nei due esodati (il terzo è Provedel). Amen.
A zero, o quasi, il tempo delle chiacchiere, la Nazionale è fatta. Non c'è un leader, ma abbiamo un centravanti, Scamacca. L'esatto opposto della squadra campione nel 2021 che di leader ne aveva due in campo e uno fuori (Chiellini e Bonucci più Vialli), ma che ha trionfato pur senza un numero nove di fatto e nei fatti. E già questo è un motivo di discontinuità rispetto all'ingombrante passato. Arriviamo in Germania con un rodaggio non rassicurante e con almeno tre giocatori chiave dello schieramento in rivedibili condizioni di forma: Di Lorenzo e Chiesa sono la copia sbiadita degli originali mentre Barella è ai box per un pit stop che speriamo non riservi ulteriori complicazioni.
luciano spalletti con la nazionale italiana
Non dobbiamo rivincere il titolo ma non possiamo permetterci una figuraccia, a cavallo del titolo del 2021 ne abbiamo già infilate troppe: è una squadra mediamente giovane che ha la coscienza del proprio valore e spera nell'incoscienza per aumentarlo. Non abbiamo un girone facile, scollinare Albania, Spagna e infine Croazia è il primo obiettivo: (...)
2 - GRUPPO ITALIA
Antonio Barillà per “la Stampa” - Estratti
Nessuna sorpresa. La lista definitiva degli azzurri per Euro 2024 prende forma attraverso i tre ballottaggi previsti, persi, dopo lunghe riflessioni del ct, da Ivan Provedel, Samuele Ricci e Riccardo Orsolini.
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Alex Meret, numero uno del Napoli, risultava leggermente favorito sul collega laziale come terzo dietro Gigio Donnarumma e Guglielmo Vicario, ma un filo di suspence era stato allungato dal fastidio muscolare avvertito giovedì nel riscaldamento prima del test con l'Under 20: l'esito degli esami clinici, tranquillizzante, non ha modificato le gerarchie, tuttavia, data la particolarità della situazione, Provedel continuerà ad allenarsi tenendosi in contatto con il preparatore dei portieri Marco Savorani.
Stesso discorso a centrocampo: escluse lesioni per Nicolò Barella, i medici azzurri ipotizzano che l'interista possa tornare a disposizione per il debutto con l'Albania, così Spalletti ha mantenuto l'idea di rinunciare a un regista giovane, lasciando soltanto una confrofigura alle spalle di Jorginho: il derby che si è profilato tra Nicolò Fagioli e Ricci è stato vinto dallo juventino nonostante l'ottima impressione destata dal granata che, in ogni caso, farà parte del futuro azzurro. Anche il taglio in attacco si riduceva a una volata a due: blindato Stephan El Shaarawy per esperienza oltre che per qualità, il ct doveva scegliere tra Mattia Zaccagni e Orsolini, rinunciando, alla fine, al bolognese.
A strappare ai sospesi Raoul Bellanova, inizialmente considerato a sua volta in dubbio, oltre al rendimento positivo della prima settimana a Coverciano, la possibilità di variare modulo e, di conseguenza, la sua peculiarità nel 3-5-2. Anche Ricci e Orsolini continueranno a tenersi a disposizione fino a venerdì 14, vigilia dell'esordio azzurro con l'Albania e termine ultimo per un eventuale rientro nel gruppo.
Del quarto taglio, rispetto ai 30 convocati iniziali, non c'è stato invece bisogno perché la difesa, a fronte delle defezioni di Francesco Acerbi (pubalgia) e Giorgio Scalvini (rottura del crociato), aveva imbarcato il solo Federico Gatti, inizialmente escluso, preallertato dopo il forfeit dell'interista e aggregato dopo il crak dell'atalantino nel recupero con la Fiorentina.
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