Roberto Maida per il Corriere dello Sport
Diciamolo sottovoce: questo viaggio in Germania poteva cominciare meglio. A 72 ore dal debutto contro l'Albania, tre centrocampisti sono fermi nell'hangar per una messa a punto. Barella si è mosso solo per una sgambata e per scattare foto con i tifosi nel giorno del rinnovo del contratto con l'Inter. Fagioli non è uscito dalla palestra per un affaticamento riportato nell'amichevole con la Bosnia, che sembrava rilanciarne le quotazioni. Frattesi ha sentito un fastidio muscolare durante il riscaldamento e ha abbandonato presto il campo.
«E' semplice precauzione» spiegano dallo staff medico, senza manifestare particolare preoccupazione. Ma se Spalletti ieri allo stadio Hemberg non riusciva a sorridere, nonostante l'entusiasmo dei 4.000 italiani sparpagliati sulle tribune dell'Hemberg Stadion, aveva le sue ragioni: non ha potuto provare la squadra titolare. Anzi, nel primo allenamento tedesco ha dovuto avanzare Calafiori accanto a Cristante per completare due formazioni logiche da opporre in partitella. La speranza è che almeno uno dei tre specializzati della mediana possa recuperare in tempo per l'esordio di sabato, altrimenti la Nazionale comincerebbe il percorso senza grandi alternative: l'unica sarebbe Folorunsho, un quasi esordiente. Non è il massimo.
Come potrebbe rimediare al problema il ct? Sarebbe inevitabile il rilancio di Cristante di fianco di Jorginho. Il terzo uomo, in un'Italia di ispirazione romanista, sarebbe Pellegrini, muovendosi tra le linee come gli succede con De Rossi: un dieci di maglia e di fatto. Chissà se nel primo galoppo tedesco ha avvertito la responsabilità: ha segnato 2 gol in partitella. Però rinunciare a Frattesi adesso, proprio adesso, sarebbe un vero peccato. In questo periodo il nostro bomber incursore, con 4 reti in 9 partite sotto la gestione Spalletti, è proprio lui.
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In attacco infine Spalletti medita di insistere su Scamacca e Chiesa. Lo juventino ieri in allenamento ha sbagliato un rigore, calciandolo fuori, e non sembra al top della condizione psicofisica. Ma nessuno ne discute la centralità, per ora. Contro l'Albania, dentro una partita vera, potrà sprigionare di nuovo il suo immenso talento, del quale abbiamo davvero bisogno. Quanto a Scamacca, che si fa preferire a Retegui, può diventare il Balotelli dell'Europeo 2012 se incrocia la luna giusta: sono pochi i centravanti che calciano con la sua potenza e la sua precisione.
luciano spalletti con la nazionale italiana
Di buono, anzi ottimo, c'è che la Nazionale lavora seriamente. Ne sa qualcosa Raspadori, uscito dal campo con una coscia fasciata per uno scontro con Gatti. Non solo: i giocatori, in partitella, protestano per un fallo di mano non fischiato, come se fossero già in trance agonistica.
E' il risultato della dottrina Spalletti, che ha introdotto e insegnato la propria etica professionale. L'unità d'intenti e la coesione del gruppo sono il manifesto programmatico di un torneo in cui - come urlano i tantissimi emigranti a Iserlohn - siamo noi i campioni d'Europa. Anche nel 2021, come possono ricordare Donnarumma, Jorginho, Chiesa e gli altri che gioivano a Wembley, non eravamo i più forti ma siamo stati i più bravi.