Enrico Currò per “La Repubblica”
In queste ore conte sta plasmando la nazionale secondo la nota formula juventina. sabato sera la sua pragmatica italia prenderà forma con le prime 25 convocazioni per l’amichevole del 4 settembre a bari con l’olanda e soprattutto per il debutto delle qualificazioni a euro 2016, il 9 in casa della norvegia.
E proprio in nome del pragmatismo - la ricostruzione sulle ceneri del Mondiale brasiliano non può certo partire col piede sbagliato - è possibile che tra i nomi dei 4 attaccanti centrali prescelti per l’occasione ce ne sia anche uno a sorpresa: non un inesperto o un debuttante, ma uno navigatissimo e in confidenza col gol e con i confronti internazionali, da scegliere tra Pazzini, Toni e Di Natale, per integrare un reparto ancora orfano di Giuseppe Rossi. Tre sole punte centrali per due posti nel 3-5-2 (Balotelli, Immobile, Destro) sono troppo poche per due partite ravvicinate con annessi imprevisti, anche se Cerci, El Shaarawy e Insigne (più in là forse Berardi) possono essere impiegati come seconde punte.
Per questo Conte, che tiene in preallarme il giovane Gabbiadini e la novità Pellé, potrebbe ricorrere a un centravanti di lungo corso, magari una tantum, in una rosa che a Oslo dovrà già fare a meno di due veterani come lo squalificato Marchisio e il convalescente Barzagli (Ranocchia il sostituto).
L’altro nodo da sciogliere riguarda Pirlo. L’imminente colloquio col regista, che in Brasile aveva detto addio alla maglia azzurra, servirà per valutare tempi e modi della gestione del fuoriclasse, probabilmente preservato per gli appuntamenti più importanti. Il ruolo di regista è il fulcro del 3-5-2 stile Juventus, che in fase offensiva si trasforma in 3-3-4, e la cui linearità (si basa su movimenti offensivi collaudati) permetterà di superare il presunto problema di Conte allenatore e non selezionatore: martellando gli azzurri con pochi concetti, potrà fare loro assimilare presto gli schemi, che il blocco della Juve conosce già.
Saranno essenziali gli allenamenti, che il ct ha voluto il più possibile segreti: quasi tutti a porte chiuse oppure aperti ai media per un tempo limitato. è il suo chiodo fisso, assieme alla dieta della squadra e all’utilizzo del video. Rimangono alcune questioni tattiche prioritarie: la scelta dei 2 esterni (De Sciglio, Darmian e Criscito i “difensivi”, Candreva, El Shaarawy e Insigne gli “offensivi”), il ruolo di De Rossi (centrale difensivo o centrocampista?) e di Verratti (vice-Pirlo o interno?), il reclutamento di mezze ali-incursori (Florenzi, Poli) in alternativa a Marchisio e a Candreva, la scrematura tra i 9 “stranieri” preconvocati (Balotelli, Immobile, Criscito, Thiago Motta, Sirigu, Verratti, Giaccherini, Borini e il succitato Pellé).
Il calendario è fitto per il salvatore della patria calcistica assunto dal neo presidente della Figc Tavecchio: oggi le visite a Milan e Inter e domani alla Juve e al Torino impegnato in Europa League, venerdì l’appuntamento a Coverciano per il raduno degli arbitri, sabato la tappa all’Olimpico per Roma-Fiorentina, nel mezzo gli incontri col nuovo team manager Oriali e col nuovo preparatore dei portieri, Spinelli del Genoa: lavorerà part- time, ma è giudicato tra i migliori d’Europa. Anche dal perfezionista Conte.