Al 21 di agosto il caso Dybala, deflagrato ormai da diversi giorni, è ben lungi dall’essere definitivamente risolto. Una telenovela infinita che anche oggi viene sviscerata sui vari quotidiani.
Se ieri il Corriere della Sera dava per fatto l’affare con tanto di sì del calciatore agli arabi, oggi il quotidiano fa marcia indietro. O meglio, la fa fare all’argentino, reo di aver prima dato “assicurazione verbale” agli emissari dell’Al Qadsiah, per poi però non passare dalle parole ai fatti. Un comportamento che non sarebbe piaciuto ai sauditi, fiduciosi comunque di arrivare a dama con la Joya.
Secondo Il Messaggero, lo stallo sarebbe legato unicamente a una questione economica, di soldi. La Roma ha una certa fretta di chiudere, perché il mercato è bloccato dopo le spese di luglio, il giocatore, invece, fretta non ne ha, e aspetta solo il momento che lui ritiene giusto per decidere. In attesa magari che qualche club che gioca la Champions si faccia avanti all’ultimo momento.
A ingarbugliare il quadro, scrive Il Tempo, c’è anche un altro aspetto: Dybala, infatti, vuole conoscere i dettagli dell’offerta economica dell’Al Qadsiah per il suo cartellino, sostenendo che se il club giallorosso intende venderlo c’è bisogno di discutere su aspetti economici legati alla situazione contrattuale che lo vede vicino ad un altro anno di prolungamento: una situazione certamente complessa.
Secondo La Repubblica, il nodo della questione è invece la buonuscita, particolare sul quale sta “battendo”. La clausola rescissoria (scaduta lo scorso 31 luglio) fissava il prezzo del cartellino di Dybala a dodici milioni. Nell’accordo tra la Roma e il calciatore parte di quei soldi dovevano finire nelle tasche dell’argentino in forma di buonuscita dal contratto con i giallorossi. Una postilla che è scaduta insieme alla clausola il mese scorso e che è diventata l’oggetto del contendere tra il calciatore e il club.