Daniele Lo Monaco per ilromanista.eu - Estratti
(...) L’ultima saga delle storie un po’ masticate della Roma calcistica riguarda Lorenzo Pellegrini e il suo presunto tradimento nei confronti di Mourinho.
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La storia dell’anello in qualche modo è già nota. Quando Mourinho a sorpresa viene convocato da Dan Friedkin la mattina del 16 gennaio 2024, a Trigoria arrivano alla spicciolata anche molti calciatori. La notizia si è sparsa, qualcuno se l’aspettava, qualcun altro no. Mou incontra il presidente in 20 minuti di dialogo fitto e, a quanto pare, se ne dicono di tutti colori.
ROMA SHAKHTAR MOURINHO PELLEGRINI
Alla fine l’allenatore lascia quella stanza livido in volto e torna nel suo ufficio, a preparare il trasloco. Vuole lasciare Trigoria prima possibile e non ha voglia di salutare nessuno. I giocatori nel frattempo fanno capolino dallo spogliatoio, provano a radunarsi nonostante l’allenamento sia stato spostato al pomeriggio in attesa di qualche comunicazione ufficiale. Aspettano di incontrare l’allenatore, vorrebbero salutarlo e parlarci. Quando si rendono conto che lui non ne ha voglia lo vanno a salutare individualmente, ma lui è freddo e non aggiunge niente al saluto.
Poi, quando nel pomeriggio rientrano a Trigoria per l’allenamento, Pellegrini trova sul suo armadietto un anello (non quello della Conference, ma quello che i giocatori aveva regalato al tecnico per il 60° compleanno), con un biglietto sgradevole che suona più o meno così: “Spero che tu possa vincere tanto in futuro, spero anche tu possa diventare un uomo migliore”.
Lorenzo ci resta malissimo e soprattutto non si spiega in alcun modo quel biglietto. Nonostante alcune scelte non lo avessero convinto era rimasto fino all’ultimo minuto al fianco del tecnico. Così, senza pensarci due volte, decide di chiamarlo. La risposta di Mou lo ghiaccia: «Mi hanno detto che hai parlato con il presidente e gli hai detto che era giusto mandarmi via e prendere De Rossi».
ROMA SHAKHTAR MOURINHO PELLEGRINI
Lui cade dalle nuvole e si arrabbia: «Mister, mi stai deludendo. Non mi sarei mai sognato di fare una cosa del genere. Nessuno mi ha chiesto niente, io sono arrivato a Trigoria stamattina pensando di dovermi allenare con te. Questa è l’unica verità, libero di credere a quello che vuoi, ma non è andata così». La reazione è troppo imperiosa per non essere presa in considerazione. Così Mourinho si scioglie: «Allora ti chiedo scusa se ti ho offeso, per me finisce qua».
Per Lorenzo forse no, ma tant’è. Altre volte a Mourinho è capitato di dar credito a versioni differenti di storie e poi di tornare indietro. Pochi sanno, ad esempio, che anche con “il signor Matic”, dopo una telefonata chiarificatrice, ha ripreso il rapporto che c’era prima della sua cessione dalla Roma.
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