Lorenzo Insigne intervistato dal Corriere dello Sport a firma Davide Palliggiano.
La vita canadese come va?
«Non me l’aspettavo, ma io e le mia famiglia stiamo benissimo, al di là dell’inglese, che non parlo. Purtroppo non ho studiato da piccolo e questo ha inciso tanto, ma mi faccio capire a modo mio. Il clima invernale per fortuna lo becco poco, torno a Napoli a gennaio e poi in pre-season in posti caldi. Il campionato non è al livello di quelli europei, stanno provando a farlo crescere, ma al di là di tutto si sta molto bene».
Juve-Napoli non è mai banale, ancor di più per uno come lei che è stato decisivo.
Insigne: «Per me è sempre stata una sfida importante, per la rivalità che c’è significa tanto. Sarà sicuramente una bella sfida tra due squadre nuove e con due allenatori diversi: un bello spot per il calcio italiano. Non so se riuscirò a vederla, giocherò in trasferta, ma ci proverò».
Le altre le ha viste?
«Qualche spezzone, dico la verità: di solito a quell’ora, visto il fuso orario, vado a prendere i bimbi a scuola. Riesco a vedere gli ultimi 10-15 minuti».
Ma cos’è che trasmette alla squadra?
«In ritiro si lavora tanto. Ho visto alcuni video dei giocatori del Napoli e ho pensato: “Poverini”. È come quando io ero con Zeman: all’inizio soffrivi, ma poi in campo andavi alla velocità doppia degli altri. Conte è uno carismatico, che trasmette tanto: in Nazionale, dopo le riunioni che facevamo prima di un allenamento, avremmo potuto disputare una finale contro due squadre messe insieme e l’avremmo vinta. Non so cos’abbia, ma ti trasmette tanta energia. E sono sicuro che se i giocatori lo seguiranno bene, il Napoli quest’anno potrà dare fastidio».
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