Giorgio Marota per il Corriere dello Sport - Estratti
lorenzo casini foto mezzelani gmt70
Sulla sponda degli oppositori del Mondiale per club si comincia a stare piuttosto stretti, mentre dall’altra parte del fiume Infantino predica - praticamente da solo - i mirabolanti colpi di scena dell’evento «più grandioso di sempre».
I sindacati dei calciatori di vari Paesi, riuniti sotto la bandiera della FifPro, a metà giugno hanno fatto causa alla Fifa per l’affollamento del calendario, con particolare riferimento alla nuova rassegna iridata per società (32 partecipanti) programmata nell’estate del 2025.
«Il nuovo Mondiale per club porterà più danni che benefici - ha detto il numero uno dell’Aic, Calcagno - ai ragazzi si chiede di non fare ferie e giocare senza allenarsi, una follia». Il caso può finire direttamente alla Corte di Giustizia Europea, dove intende rivolgersi pure la Serie A insieme alle altre leghe europee per contestare date e modalità del torneo.
È una ribellione di sistema, un attacco su più fronti che sembra poter coinvolgere anche le federazioni, anch’esse scettiche. I campionati accusano la Fifa di «abuso di posizione dominante», parole identiche a quelle messe nero su bianco dalla stessa Corte Ue nella sentenza del 21 dicembre che ha spalancato le porte alla Superlega
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