Alessandra Mammì per Dago-art
James Turrell
Ne son passati di anni da quando James Turrell, artista minimalista, finiva in galera perchè contestava la guerra in Vietnam. O si legava a radicali di Light and Space perché la ricerca sulla luce coincideva con la ricerca sull'essenza delle cose.
E ne son passati anni da quando Turrell appariva come rivoluzionario tra scienza e new age. Non solo per lui naturalmente gli anni passano, dunque non è certo uno scandalo se le cose cambiano e lui cambia con le cose. Però decorare una stanza di un albergo di lusso in Cina (prima commissione del maestro americano nel Paese, strillano in mandarino le cronache) non è proprio quel che ci si aspettava da un filosofo.
James Turrell
E invece ecco. C'è anche il video. Barba bianca e candidi capelli come s'addice a un santo saggio rinascimentale, sguardo ceruleo e limpido come la luce da lui sempre cercata, Turrell si sdraia su poltrone in pelle per contemplare il “Gathered Sky”: soffitto di luci che passano dall'aurora all'alba, fino all'azzurro di un mezzogiorno sintetico. Tutto per gli happy few in un albergo di Pechino :poche stanze, molto costose e la possibilità di osservare l'opera del maestro in esclusiva, magari in accappatoio appena usciti dalla Spa.
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L'idea è del collezionista proprietario e milionario Juan van Wassenhove, che parecchi anni fa girando in bicicletta intorno alla Città Proibita, vide tra gli hutong un tempio in legno mezzo bruciato e subito pensò «ma questo è il posto ideale per un hotel de charme!”. Quando si dice lo spirito imprenditoriale....
Dunque via ai restauri e un fax al luminoso mistico della California che accettò il celeste incarico.Per quale compenso non sappiamo. Speriamo che che almeno sia davvero molto, ma molto alto.
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