Estratto dell’articolo di Tomaso Montanari per “il Fatto quotidiano”
(...) Il Bacco del Merisi sarà a Verona dal 2 al 5 aprile, insieme a un altro Bacco delle gallerie fiorentine un tempo attribuito (a torto) a Guido Reni.
Il ministro-cognato dell’Agricultura l’ha chiesto al ministro della Cultura senza agri, che l’ha chiesto ai suoi funzionari, che l’hanno chiesto al direttore degli Uffizi: et voilà! Gli unici a non essere consultati sono i membri del Comitato scientifico degli Uffizi (tra cui chi scrive): forse giustamente, visto che l’operazione è tutto tranne che scientifica. E poi proprio quel comitato, insieme al direttore, ha approvato liste delle opere inamovibili tra le quali spicca il mobilissimo Bacco caravaggesco.
Ma, si sa, leggi, norme, impegni solenni in Italia valgono meno della carta su cui sono scritti: almeno fino a quando un grande capolavoro non andrà in cenere in qualche assurda e vergognosa trasferta. A contare davvero, invece, sono denaro e potere: e il fatturato di Vinitaly è tale che un ceto politico in cerca di legittimazione gli porterebbe tutti gli Uffizi, se solo fosse possibile trasferirli in blocco dall’Arno all’Adige. Ormai la realtà supera la fantasia, e lo sputtanamento del patrimonio culturale italiano, e dei suoi custodi, arriva a vette sublimi.
tomaso montanari francesco lollobrigida gennaro sangiuliano
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