Arianna Antoniutti per repubblica.it - Estratti
loggia dei vini villa borghese
Apre al pubblico, da domani, la Loggia dei Vini a Villa Borghese. L’architettura, a pianta ovale, dalle otto grandi arcate sostenute da blocchi di tufo, nel Seicento, durante la stagione estiva, accoglieva fastosi banchetti e feste conviviali. Al di sotto di essa era stata scavata la Grotta, adibita alla conserva dei vini, «copiosissima dispensa di nettari e d’ambrosie», come leggiamo nei documenti seicenteschi.
Padrone di casa era il cardinale Scipione Borghese, la cui Villa, a pochi passi dalla Loggia, era collegata alla Grotta tramite un cunicolo sotterraneo. Da qui, arrivavano dalle cucine della Villa i cibi da offrire «a li gentil’ homini», gli ospiti di riguardo del cardinale, nipote di papa Paolo V Borghese.
Ora un restauro, realizzato grazie a una donazione di Ghella, con la cura scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ed effettuato da R.O.M.A. Consorzio, consentirà al pubblico di accedere allo spazio, ideato da Flaminio Ponzio nel 1609 e portato a termine da Giovanni Vasanzio nel 1618.
loggia dei vini villa borghese
(...) Il progetto d’arte Lavinia (dal nome di Lavinia Fontana, pittrice delle cui opere Scipione era collezionista), curato da Salvatore Lacagnina, vede lavori di artisti contemporanei allestiti nello spazio della Loggia: Monika Sosnowska, Enzo Cucchi, Gianni Politi, Piero Golia, Virginia Overton, Ross Birrell & David Harding.
Se agli ospiti del cardinale venivano offerti i primi sorbetti dell’epoca, grazie al ghiaccio conservato nelle due neviere del parco, i visitatori di domenica potranno gustare un gelato al gusto arancia ed erba cedrina. È il gusto che presenta il primo allestimento artistico e il primo dei tre lotti del restauro, che proseguirà.
loggia dei vini villa borghese 1
Ora si è intervenuti sulla volta interna, sui pilastri e sulle scale d’accesso. Al centro della volta campeggia un affresco, realizzato da Archita Ricci nel 1618, tornato finalmente leggibile e dal soggetto assolutamente pertinente al luogo: un Convito degli dei. Attorno a una tavola imbandita, brindano Giove e Giunone, circondati da altri ospiti divini.
Dal Seicento arriviamo ai giorni nostri, con l’ironica fontana portatile di Piero Golia o con la lupa in bronzo di Enzo Cucchi, che ha preso il posto di una fontana rustica posta al di sotto delle scale d’accesso alla Loggia.