Gianluca Marziani per Dagospia
Da bravo marziano freddoloso che ama il caldo mediterraneo, sono dieci anni che atterro in astronave sul suolo di Ibiza. E qui ho assistito alla più incredibile trasformazione antropologica di un luogo, sorta di epocale metamorfosi che sta snaturando (ma non sopprimendo) lo spirito freak della più alternativa, lisergica e sonora roccaforte nel planisfero occidentale.
Oggi sbarcano in aeroporto star e starlette, influencer brufolosi, billionaire planetari, tipi da fashion system, coatti di ogni risma, emulatori seriali, escort in tacco H24, pompati depilati, una macedonia di chirurgia plastica e tatuaggi, extension e unghie armate, culi con slip interdentale, sguardi da merluzzo ubriaco, trolley Vuitton e molto molto Chanel, Gucci, Balenciaga, un gigantesco teatro dell’assurdo in cui vero e falso si amalgamano con rigorosa mimesi di continuità...
Sono tanti i vaganti svagati, pronti a spendere senza dilemmi morali, convinti che per ognuno di loro ci sia un faro warholiano di libidinosa celebrità; fanno il loro giro in giostra, spesso si sfasciano tra alcool e droghe, si fotografano negli spot calienti, poi ripartono più ignoti di quando sono arrivati, convinti di introiettare il virus celebrity solo per aver sorseggiato uno Spritz Aperol ad un metro da Maria Carla Boscono o Chiara Ferragni. Quei centimetri di separazione somigliano ai tre secondi nei centro metri d’atletica, un tempo minuscolo quando passeggi ma abnorme quando si tratta di correre.
Eppure la vera anima ibizenca non molla l’osso, resistono e lottano tutti coloro che l’isola la conoscono da prima del mordi e fuggi mondano, una comunità sparsa che evita il caos e frequenta un calendario parallelo, fatto di spot nascosti, orari intelligenti, chiringuito da passaparola, mercati biologici, ristoranti di vecchia data, una comunità europea che si gode la musica in modo tattico, che frequenta case, che conosce il lato healthy e non solo hardly, che sceglie solo alcune serate tipo COCOON.
Ad Ibiza trovi ancora maschi ultrasessantenni che non sfigurano alle quattro di notte al CIRCO LOCO del lunedì o al PARADISE di Jamie Jones. Solo ad Ibiza puoi ritrovarti al tavolo con un ragazzo che legge filosofia e possiede un fondo da 500 milioni, con un altro che gestisce il marketing mondiale dello Smile, con un serbo che porta il design a Belgrado e nel frattempo restaura un rompighiaccio per crociere da 12 persone in Groenlandia, con architetti e designer di profilo internazionale, con favolosi produttori musicali, con gente dalle molte vite, una più incredibile e interessante dell’altra. Gli spazi di resistenza esistono eccome ma devi muoverti a passo abile, schivando salatissime strisciate Visa nei beach club, nei ristoranti, nelle discoteche, nei bar che di esclusivo hanno solo il conto finale.
BORRIELLO CIRCONDATO DA RAGAZZE IN TOPLESS A IBIZA
un cliente dell'ocean beach club di ibiza preso a calci 1
Devi esercitare lo slalom consapevole dentro una proposta spasmodica, isterica, orientata al rincoglionimento metodico e inesauribile, come se non esistesse pausa tra un luogo e un altro, con le superstar da consolle che calamitano migliaia di persone in pista, un mosaico di tappeti sonori tech-house che diventano il battito cardiaco dell’isola stessa.
Se una volta esisteva l’after party alle prime luci del giorno, oggi il rituale rifugge i cicli meteorologici, non concede respiro e tutto il calendario incastra line-up, special guest, eventi esclusivi, piccoli e grandi raduni dovunque sia possibile alzare i decibel, il tasso alcolemico e il dosaggio psicotropo. Devi spendere sempre e comunque, possibilmente il triplo rispetto ad altri luoghi vacanzieri, spesso cifre da pazzi per una cena dimenticabile dopo pochi minuti. Per molti conta più l’ingresso nel locale che il tipo di proposta culinaria, conta dove e come ti fai la foto, non a caso trovi spesso i backdrop all’ingresso, come se tutto fosse evento da red carpet, quando spesso non si calpesta neanche il carpet, al massimo il red sul proprio conto.
BOTAFOCH E VICINANZE
Tutto ciò ha trovato il suo eden mefistofelico nella marina di Eivissa, la fatidica Marina de Botafoch, che ha il PACHA come cuore antologico e una miriade di macchine da soldi attorno, dal LIO’ a CIPRIANI, da HEART al CASINO DE IBIZA, da IZAKAYA a IT... in un attimo ci si allunga verso AMNESIA e PRIVILEGE, megaspazi in posizione autostradale, carnai da cinquemila paganti dove il sudore registra altissimo potere adesivo... e poi si vira verso Playa d’en Bossa con la follia alberghiera chiamata USHUAïA, hotel di strambo lusso con piscina e palco da Central Park, un tramonto dopo l’altro tra musica e fattanza in un luna park del rincoglionimento prenotturno... fino ai palazzoni bulgari tipo HARD ROCK HOTEL, posti sfinenti e alienanti per un divertimento dai 2 ai 90 anni.
In tutti questi luoghi gravita buona parte del timballo umano dove ricchi e normali hanno pochi metri di separazione, almeno fino a quando il miliardario sale sul suo yacht da 90 metri o sulla sua Range Rover Sport total black (lasciamo perdere lo scempio di San Antonio in balia di giovani inglesi allo sfascio strutturale).
Mentre il mondo intero si plasma sui divismi vacui da social network, la nuova Ibiza enfatizza la nevrosi epidemica di un apparire senza sostanza. Esserci per conservare una foto o una stories in memoria, a pochi metri da qualche billionaire, col culo poggiato per un istante su Ferrari e Lamborghini, ai tavolini di qualche resort con camere da mille euro a notte, dove molti degli astanti non dormono ma dove facilmente puoi prendere un tavolo per il party di Solomun.
orlando bloom e katy perry a ibiza 1
Chi conosceva Ibiza della prima ora ricorderà quando il Pacha era una finca senza vicinato, quando Botafoch era roba per pescatori e piccole imbarcazioni, quando VICENTE GANESHA (ancora presente all’appello, un vero irriducibile) anticipava le mode coi suoi sari indiani e le sue chicche indonesiane: sembra nostalgia ma in realtà si chiama consapevolezza e resistenza.
RESISTENZA
Quando conosci a fondo l’isola capisci che qui la parola “resistenza” ha una sua frivolezza ma anche una sua evidenza comunitaria. Esistono e resistono luoghi di impareggiabile originalità, pezzi di bellezza raggiante, tanti frammenti non allineati che ti fanno innamorare del mood umano, di un approccio internazionale, dei personaggi unici e sublimi che qui fanno gruppo tra anime affini. Se oggi ha un senso definirsi “fluidi”, da sempre Ibiza pratica versioni liquide del vivere secondo leggi di natura. Se poi, oltre ad essere fluidi, vi piace trasgredire in un posto per soli adulti, prendete una camera all’HOTEL MIM ES VIVE’ dove la parola chiave è sesso e dove la promiscuità è norma.
SLUIZ: il più concept e hyperpop dei multistore nel mondo, invenzione del 2006 di una coppia olandese che comprava interi container nel porto di Rotterdam, customizzando la merce con modifiche dal mood balearico. Oggi Sluiz è un tendone di campagna dagli allestimenti geniali, un dispositivo commerciale che somiglia ad un circo per feticisti della merce, una specie di Ikea museale che mette pensieri creativi su mobili, casalinghi, vestiti, accessori, cibi...
assurdo non andarci, impossibile non innamorarsi delle installazioni tematiche (lo scorso anno il tema era il tropicalismo, quest’anno il circo), difficile uscire senza qualcosa in busta. Lettere e numeri in legno colorato sono una loro idea, vecchi mobili con inserti fluo sono un loro must, feticci erotici ad alto richiamo sessuale un loro diapason, i grandi animali in porcellana o legno un altro dei loro must to have. Di recente, nella zona di San Josè, Sluiz ha aperto un ristorante in cui devi travestirti quando arrivi, scegliendo nel loro guardaroba carnevalesco e superfluido. Altra invenzione di una crew tra le più creative in circolazione.
PIKES: hotel da film acido alla Danny Boyle, uno Chateau Marmont ibizenco, albergo amatissimo da rockstar e produttori musicali, quello dove gli Wham hanno girato il video di “Club Tropicana”. Entri una volta e ti innamori del loro mood funky, della piscina con barman, del campo da tennis rosa con targhe pazze sul muro. La notte diventa un club con bella musica e un clima indimenticabile. Se avete voglia di un karaoke, trovate un ragazzo che vi ospita in una vasca idromassaggio (senza acqua) per cantare assieme a lui. Se cercate anche una sola ragione per venire ad Ibiza, il Pikes sarà sempre in cima alla vostra lista.
SA TRINXA: la spiaggia con la selezione musicale più bella del mondo, un paradiso umano e paesaggistico nel parco delle Salines, la più famosa zona balneare ad Ibiza. Passano gli anni ma qui non cambia il mood, senti la resistenza di un meticciato sociale e culturale, tutto resta più genuino e ibizenco che altrove. Qui becchi subito il coatto dell’ultima ora, sembra un camerata in divisa dentro una Festa dell’Unità a Modena.
EL CHIRINGUITO ES CAVALLET
Il punto più selvaggio alle saline di Ibiza, un bellissimo capanno in legno bianco contornato da spiagge libere, mare sauvage e vista panoramica su Formentera. Al Chiringuito spendi tanto ma trovi metissage stilosi e divertenti, tra i pochi luoghi in cui becchi Sven Väth e Richie Hawtin, miliardari asiatici e africani, intellettuali e gente di chiare lettere, giovani e giovanissimi, ricchi e normali (la parola “povero” suona strana ad Ibiza) che si osservano per intuirsi a vicenda, qualche volta riconoscersi. E poi, cosa fondamentale, la spiaggia non è affollata neanche in pieno agosto, come se avesse uno spirito guida che convince le masse ad andare da altre parti.
RACO’ VERD: il mio posto del cuore a San Josè, un bar stradale con giardino interno che mescola Messico e Spagna, tocchi british e colori capresi, pieno di gente curiosa e densa, piccolo paradiso serale con musica live fuori da ogni tendenza house e techno. Uno di quei luoghi in cui vorresti fare tutte le tue prime colazioni con ipad e libro alla mano.
COVA SANTA: la struttura più incredibile tra le discoteche di Ibiza, un luogo storico che ha ripreso vita con la gestione hype del team Amnesia. La domenica di WooMooN è una festa per ogni età e latitudine, un gigantesco party con eccellenti line-up e la stravaganza che diventa incontro, armonia, equilibrio. Una specie di fortezza a terrazze, un gioco tra esterni e interni, grotte e sorprese nel cuore di un bosco. Qui capisci perché non scomparirà mai l’anima originale e libertaria dell’isla blanca.
SANTA GERTRUDIS: il paesino più fighetto dell’isola, un’isola nell’isola che si anima con la miglior proposta culinaria in circolazione. Due indirizzi da mettere in agenda: MACAO CAFE’ e VIVO, doppia proposta italiana uno a fianco dell’altro, quasi un flipper di giardini piacevoli con belle atmosfere umane e un mood dalle perfette alchimie. Anche i negozi del paesino sono raffinati e selettivi, tanto hand made e hand craft con spirito flower power e adeguamento al presente. Prezzi ovviamente eccessivi ma qui il risparmio è la nuova utopia rivoluzionaria.
EXPERIMENTAL BEACH
A Cap des Falco, punta isolana davanti alle piatte saline, uno degli aperitivi più intelligenti e contaminativi di Ibiza. Si beve benissimo su una spiaggia rialzata rispetto al mare, un covo da tramonto mozzafiato che mescola le categorie sociali in modo piacevole e rilassato: sembra impossibile che due persone possano litigare in un posto del genere. Uno dei migliori luoghi per rimorchiare e svoltare la serata.
LA SACCA NORDICA
La vera resistenza freak prende forma nel Nord dell’isola, tra San Miguel, San Juan, San Carles e San Vicent. Qui pompa da sempre LAS DALIAS, il famoso mercato hippie che ormai è un business da capitalismo green; qui trovi oasi come GIRI, ristorante e resort in cui il mondo reale sembra sospeso in un tempo balinese; qui scovi hotel che sono rifugi spettacolari, da ATZARO’ ad HACIENDA NA XAMENA e CA NA XICA; qui crescono angurie nei campi e piccoli ristoranti come LA PALOMA o IL GIARDINO NELL’ORTO; al Nord puoi scendere fino a BENIRRAS o ad AGUAS BLANCAS, due spot che meritano una sottolineatura in giallo; e poi ci sono tante altre sorprese ma tutte ben nascoste, fuori dal beat house, senza ombra di discoteche, roba che ti sembra di stare in Montenegro o Croazia. Potremmo chiamarla Detox Nord Ibiza.
MOZZAFIATO
Guidate lungo il tratto da CALA MOLI a CALA VEDELLA, da ES CUBELLS a PORROIG, da CALA CARBO’ a CALA D’HORT: panorami mozzafiato, ville e fincas spettacolari, boschi e macchie dai verdi ipnotici, un paesaggio omerico che ti travolge per colori e morbidezze. A Cala d’Hort non perdetevi un pranzo da ES BOLDADO, ristorante di pesce davanti alla potenza magnetica di ES VEDRA’, rifugio che somiglia ad una baita marittima, unico per aura, spartano ai limiti dell’indimenticabile.
DALT VILA
Sarà perché è da tempo Patrimonio Unesco, sarà perché la citta antica ha conservato la sua anima locale, di fatto la zona alta di Eivissa diventa sempre più bella e fascinosa, come una vecchia Rolls Royce che aumenta l’aura con il passare degli anni. Se volete dormire in un albergo indimenticabile, scegliete LA TORRE DEL CANONIGO o HOTEL MIRADOR , due posti che meritano le stelle di categoria e il prezzo di checkout.
ARTE A PARTE
BORRIELLO CIRCONDATO DA RAGAZZE IN TOPLESS A IBIZA
Inutile che cerchiate l’arte contemporanea sull’isola. O meglio, ne trovate piccole tracce ma non è questo il luogo del ragionamento attorno alle opere. Il museo d’arte contemporanea a Dalt Vila è un piccolo gioiello ma senti la sua stranezza, come una navicella spaziale su un campo di calcio durante un match. Ad Ibiza vince la filosofia Marilyn: serigrafie in stile Warhol con personaggi del momento, Buddha colorati di ogni foggia e postura, animali giganti in legno o ferro riciclato, robot giganti da scenografia Marvel style.
Ha vinto la superficialità di puro arredo, come se le megaville avessero abdicato alla “cultura del muro”, scegliendo valangate di design a dominante plastica, bianco a volontà, un immancabile tavolo Saarinen e qualche seduta Verner Panton... qualcuno ci prova con proposte artistiche seriose ma il problema rimane la distrazione di massa, quel beat di sottofondo che muove i fianchi e spegne la ragion pura. Nulla di preoccupante in tal senso, anche perché siamo talmente pieni di arte contemporanea che viene voglia di tutelare l’isla blanca da qualsiasi tentativo di intellettualizzazione. Non credo sarà difficile, anche se mi piacerebbe vedere qualche libreria in più, un paio di magazine sui tavoli dei beach club, gente che ogni tanto sfoglia un romanzo in spiaggia, magari ascoltare scrittori di fama su un palco che leggono capitoli di un romanzo balearico. Ma forse sto chiedendo troppo, meglio tornare in pista a ballare, sta suonando Ricardo Villalobos e non posso perderlo. Parola di Marziani ad Ibiza.
un cliente dell'ocean beach club di ibiza preso a calci CHIARA FERRAGNI E AMICHE A IBIZA chiara ferragni, regina di ibiza ibiza by valentina riccardi 7 ibiza by valentina riccardi 10 DONNARUMMA CON LAFIDANZATA IBIZA rocio morales a ibiza 2 chloe madeley e james haskell a ibiza paris hilton a ibiza ocean beach ibiza spray party cecilia rodriguez lato b malibu beach ibiza spiagge affollate ibiza 3 cinema dorado a ibiza cirque de la nuit a ibiza lo space di ibiza Samantha Cameron a Ibiza infraculo a ibiza Samantha Cameron a Ibiza DEBORA SALVALAGGIO E CRISTINA BUCCINO A IBIZA maxxi lopez e daniela a ibiza 2 nicole minetti a ibiza con damien 2 nicole minetti a ibiza con damien 3 nicole minetti a ibiza con damien 5 martina colombari billy costacurta ibiza 7 giancarlo giammetti hathaway e valentino al pacha di ibiza valentino e anne hathaway a ibiza olympia a ibiza ALBA PARIETTI A IBIZA 8 ALBA PARIETTI A IBIZA nikki beach tutti in bianco ALBA PARIETTI A IBIZA 2 nikki beach white party gonzalo higuain a ibiza cristiano ronaldo a ibiza danny rampling al paradise di ibiza la marina di ibiza leonardo di caprio a ibiza wham a ibiza per club tropicana mel b a ibiza nicole scherzinger a ibiza paris hilton a ibiza bobo vieri video casino di ibiza paris hilton a ibiza BORRIELLO CIRCONDATO DA RAGAZZE IN TOPLESS A IBIZA 2
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