Francesco Bonami per Dagospia
Tutti ce la diciamo e ce la cantiamo, ci mancherebbe, ma almeno lo facciamo a voce alta, non con messaggi in codice. Vincenzo Trione, che mi sta pure simpatico, usa invece ‘’La Lettura’’, più come un alleato che come un allegato (del Corriere della Sera). Lo usa come i sovietici usavano la Pravda, un organo ufficiale delle sue malefatte, sparpagliando messaggi in codice, dal titolo della sua Necropoli brochure Italia alla Biennale.
La fondazione Prada fa la pubblicità al nuovo museo, la città di Torino alla mostra Tuttovero curata dal sottoscritto mentre Trione anzichè scriversi un articolo o farsi fare una pagina di pubblicità dal Mibac, che non ci sarebbe nulla di male, disperde in modo virale le immagini delle opere esposte a Venezia nel suo padiglione per illustrate articoli, nel numero di questa settimana, che non c'entrano una mazza con le opere stesse.
Non si capisce se lo fa per ossigenare l'arte moribonda che ci ha rifilato alla Biennale o per confondere il lettore della ‘’Lettura’’ con una curatela pubblicità occulta. Conflitto d'interesse? Non esageriamo! Anche perchè purtroppo aldilà di noi tignosi il padiglione italiano passata la frontiera di Chiasso non interessa più a nessuno.
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