Emanuela Minucci per “la Stampa”
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha studiato per circa un mese il sistema per riaprire in sicurezza lo scrigno fiorentino che raccoglie capolavori come il Tondo Doni e la Primavera di Botticelli. E ora, dopo il lockdown, c' è la data. Il 18 maggio riaprirà anche questo museo che in condizioni normali attirava oltre 4 milioni di visitatori l' anno. Schmidt accetta di svelare, ancora prima di avere incontrato i sindacati, con cui dovrà discutere il piano di riapertura, il nuovo meccanismo delle visite.
Direttore, partiamo dal numero di visitatori: ci sarà un tetto giornaliero?
«Le Gallerie degli Uffizi riapriranno secondo le tempistiche comunicate dal governo.
Quanto al tetto dei visitatori, abbiamo da anni un massimale di 900 compresenze all' interno del museo: questo significa che non può esserci, contemporaneamente, un numero di persone più elevato.
eike schmidt vaso di fiori jan van huysum
Già questo limite garantirebbe uno spazio libero di 22 metri quadrati a persona. Tuttavia, considerando che la visita museale è un' esperienza dinamica e non statica, dovremo dimezzare il numero massimo dei visitatori. E per il taglio ci aiuterà l' algoritmo».
In che senso?
«Abbiamo già adottato con successo un algoritmo, sviluppato insieme con l' Università dell' Aquila, per abbattere le lunghe code e gli assembramenti fuori e dentro il museo, lo riadatteremo per scaglionare ulteriormente le file. Per distanziare le persone in coda useremo i sistemi tendiflex, come all' aeroporto a rinforzo dei tornelli in metallo, e tecnologie informatiche di conta-persone che funzionano con la video-analisi del flusso di visitatori all' interno del museo».
Quante persone al massimo entreranno nelle sale?
eike schmidt vaso di fiori jan van huysum 2
«Abbiamo diviso i grandi capolavori giusto perché i visitatori non si accalchino, ogni opera ha la sua location. Per gli spazi di massima affluenza ci saranno segnaletiche che ricorderanno ai visitatori di rispettare il distanziamento sociale. Gli assistenti in sala e la videosorveglianza daranno una robusta mano a raggiungere questo obiettivo. In aggiunta, stiamo mettendo a punto ulteriori sistemi tecnologici per garantire la corretta distanza tra le persone».
Termoscanner, mascherine, disinfettanti, protezioni con il plexiglass. Di quali dispositivi vi doterete?
«Siamo dotati di tutti i dispositivi richiesti dai decreti governativi. Il gel disinfettante sarà reperibile non solo com' è ovvio alle uscite e nei bagni, ma anche in punti strategici della Galleria».
È previsto un tempo massimo di fruizione davanti ai capolavori, come davanti all' Annunciazione di Leonardo?
la collezione di autoritratti degli uffizi 1
«No, anzi al contrario: vorremmo che i visitatori si soffermassero più a lungo davanti alle opere. Tutte le nostre strategie, e non da oggi, sono tese all' approfondimento, e quindi anche al prolungamento temporale della visita. È l' idea dello "slow museum": in un momento nel quale ci aspettiamo una affluenza decisamente ridotta rispetto alla media stagionale, diventa un obiettivo di qualità molto più facile da raggiungere».
In questi lunghi mesi di lockdown quanto ha perso il vostro museo in termini di biglietti invenduti?
«Oltre 10 milioni di euro . L' anno scorso, dall' 8 marzo al 17 maggio, le Gallerie degli Uffizi hanno avuto 1.027.916 visitatori. Senza l' arrivo del Covid quest' anno avremmo senz' altro avuto ancora più visitatori».
In che misura l' assenza di visitatori stranieri inciderà sul numero giornaliero dei visitatori?
«Il pubblico internazionale in questa stagione costituirebbe circa la metà degli ingressi.
Non dimentichiamo però che all' inizio anche tanti italiani potrebbero preferire restare a casa. Tanto meglio per chi verrà: nei mesi estivi scoprirà le Gallerie in uno stato di quiete e calma come non si vedeva da oltre mezzo secolo».
Aumenterete il prezzo del biglietto?
«No».
I gruppi con le guide spariranno? Sarà tutto telematico?
«L' offerta digitale è aggiuntiva rispetto al prezioso lavoro di intermediazione umana tra visitatori e opere svolto dalle guide. Le quali potranno continuare a svolgere il loro lavoro, applicando la regola del distanziamento e magari con gruppi più piccoli».
Continuerete o potenzierete la vostra attività on line anche a museo aperto?
«L' emergenza epidemiologica ha dato una grande spinta alla digitalizzazione e andrà avanti in futuro. Su Instagram siamo oltre i 470 mila follower, tra i musei più seguiti al mondo, mentre su Facebook , aperto da poco, abbiamo superato 1,9 milioni di visualizzazioni».
Che ne sarà delle mostre?
«Subito riaprirà a Palazzo Pitti "La bella addormentata" dedicata alla pittrice secentesca Giovanna Garzoni, poi ne allestiremo una sulle miniature medievali recuperate dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dell' Arma dei Carabinieri, quindi la prima monografica dedicata a Giuseppe Bezzuoli, un gigante della pittura europea dell' 800, che vogliamo far conoscere al grande pubblico».
Grandi mostre future?
«Anche quelle. Nella primavera 2021 renderemo omaggio a uno dei più grandi artisti contemporanei, Giuseppe Penone».