Daniele Biaggi per "www.wired.it"
Gli Egungun sono fantasmi viventi, maschere ancestrali della tradizione folkloristica del Benin, paese dell’Africa occidentale di lingua francese, il cui ruolo è purificare e allontanare la sfortuna dalla comunità.
Nel momento stesso in cui indossano gli elaborati abiti di tessuti ricamati, gli artisti mascherati perdono la propria identità, in uno stato di estasi anonima grazie alla quale rappresentano essi stessi lo spirito immortale degli antenati: la forma umana è annullata sotto elaborati broccati e lo stato di elevazione è raggiunto attraverso danze, rituali e formule apotropaiche in lingua antica.
La tradizione folkloristica vuole che il contatto tra gli spiriti e un essere mortale possa risultare fatale per il secondo, motivo per cui ciascuno è accompagnato da una guardia del corpo: se la maschera sfiora una donna, un uomo o un bambino, significa che presto questo morirà.
L’usanza affonda le proprie radici nella religione Yoruba, nella quale le celebrazioni dei morti servono come mezzo per assicurare ai vivi standard etici degni delle generazioni precedenti; l’iniziazione segue regole ferree all’interno di ogni clan familiare e non è scontato che l’anziano di ciascuna famiglia, chiamato Alagba, venga avviato nella società Egungun locale.
Nel corso di alcune celebrazioni, durante l’anno, gli Egungun si mostrano per le vie della città, in uno spettacolo affascinante e misterioso di cui potete avere un assaggio sfogliando la nostra gallery qui in alto.
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