CINA VIRUS: SALGONO A 80 I MORTI E I CASI CERTI A 2300
(ANSA-AFP) - Il bilancio ufficiale delle vittime del coronavirus sale a 80 morti ed oltre 2.300 casi di contagio confermati in tutta la Cina. Le autorità di Hubei, epicentro del virus, riferiscono oggi di 24 nuove vittime e di 371 nuovi casi.
VIRUS CINA: ALTRI 450 CASI CONFERMATI, 2.750 TOTALI
(ANSA-AFP) - Altri 444 casi confermati, per un totale di 2.744: è il nuovo bilancio delle infezioni per il coronavirus cinese. Lo riferisce oggi la Commissione nazionale per la salute (Nhc) della Cina, confermando il bilancio di 80 morti finora.
1. PANICO A WUHAN, IL SINDACO: "PRIMA DELLA QUARANTENA FUGGITE MILIONI DI PERSONE"
Letizia Tortello per “la Stampa”
«Più rapido della Sars a diffondersi, anche se meno potente».
Il ministro della Sanità cinese, Ma Xiaowei, e i suoi uomini del Centro per la prevenzione delle malattie infettive non nascondono al mondo che il 2019-nCov, il nuovo coronavirus partito da Wuhan e arrivato a infettare tutto il mondo, è molto più contagioso di quanto pensassero all' inizio. «Non abbiamo ancora identificato la fonte dell' infezione e non abbiamo chiaro il rischio di mutazioni e il modo in cui si diffonde la malattia», ha dichiarato il ministro Ma. Il fenomeno più preoccupante è che il virus ha un periodo di incubazione che può durare fino a 14 giorni, e può «trasmettersi tra persone che non hanno ancora manifestato nessun sintomo».
Il 2019-nCoV ha già causato 56 vittime nel Paese asiatico, 1985 i contagiati, secondo i dati ufficiali. Il sindaco di Wuhan ammette un dato che ha dell' incredibile: 5 milioni di persone avrebbero lasciato la megalopoli prima che scattassero le misure di sicurezza. Sarebbero tutti potenziali portatori di infezione. Inoltre, il microrganismo è difficile da tracciare, perché si diffonde prima che i pazienti si siano accorti di averlo contratto. Così, ieri, l' Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha registrato un nuovo caso, quello di un cittadino vietnamita risultato infetto, ma senza aver mai messo piede in Cina: era stato contagiato da un parente, tornato dal Paese del Dragone.
Gli scienziati leggono questa notizia come un fattore indicativo della pericolosità e della rapidità del virus. Nonostante i medici cinesi provino a lanciare segnali rassicuranti: «Abbiamo isolato il primo ceppo - dice il medico di Pechino Xu Wenbo -, l' obiettivo è identificare gli agenti patogeni e studiare un vaccino».
Le misure di sicurezza
La megalopoli di Wuhan (11 milioni di abitanti), fabbrica del 2019-nCoV, è isolata. Ma il gigante asiatico alza le misure di sicurezza: Pechino ha vietato il commercio di animali selvatici. Il governo ha imposto l' obbligo di mascherine in pubblico a due province, Guangdong (100 milioni di abitanti) e Jiangxi (45 milioni), e tre città, Nanchino (8,3 milioni), Ma' anshan (nello Anhui, 2 milioni) e Xinyang (nello Henan, 1,2 milioni). Le ferrovie cinesi hanno disposto controlli della temperatura corporea dei passeggeri in 387 stazioni e chiuso 72 linee.
Shanghai ha sospeso gli autobus a lunga percorrenza. Chiuse per precauzione anche molte sale cinematografiche del Paese, mentre Pechino tiene a precisare che manterrà «i collegamenti con il resto del mondo», ma asili, scuole e università «ritarderanno la riapertura a dopo il Capodanno», cioé oltre il 30 gennaio, la data resta ancora incerta.
L' aeroporto della capitale è un deserto surreale, mentre i passeggeri sui treni sono calati del quaranta per cento negli ultimi giorni, e sono stati solo 2,6 milioni. Anche Hong Kong è in allarme. Segue le misure di sicurezza della Cina: stop a Disneyland e all' Ocean Park, attrazioni turistiche da 100 mila visitatori al giorno durante questo periodo di vacanza, scuole riaperte solo il 17 febbraio. Da ieri è inaccessibile anche il monumento più noto del Tibet, il Palazzo del Potala, per i timori dell' epidemia. L' ultima vittima non umana del virus sono, poi, i Giochi Nazionali d' Inverno 2020: la competizione sportiva doveva svolgersi a febbraio in Mongolia interna, sarebbe stata una sorta di prova generale delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, ma per ora è sospesa.
L' evacuazione degli stranieri
Nell' emergenza, molti Stati stanno organizzando l' evacuazione dei propri cittadini. Oltre a Stati Uniti, Giappone, Francia e Russia, anche il nostro Paese sta valutando come portare via gli italiani rimasti bloccati a Wuhan. «Sono allo studio varie opzioni», spiega l' Unità di crisi della Farnesina: si prevedono «spostamenti via terra» verso altre città cinesi, o con un volo charter, opzione più complicata, se si considera che questi passeggeri dovrebbero essere tenuti in quarantena per 14 giorni e che il virus non si manifesta se è in incubazione. Parigi organizza dei charter diretti.
Oggi gli americani partiranno alla volta di San Francisco.
A ieri, erano 45 le persone infette fuori dalla Cina, tra Hong Kong, Macao, Thailandia, Australia, Malesia, Singapore, Francia, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Usa (i casi qui sono arrivati a cinque), Nepal e il Vietnam. Rientrati gli allarmi a Vienna e in Italia.
Il coronavirus, dunque, non è ancora classificato grave come la Sars tra il 2002 e il 2003 (fece 774 morti), ma sta generando una psicosi drammatica nel continente asiatico. Due ospedali sono in costruzione a Wuhan (dove le cliniche sono 24), 1600 medici volontari in arrivo dalla capitale per aiutare i colleghi. Anche l' esercito è stato mobilitato. Il sindaco di Wuhan parla di «1000 contagiati in più di quanto abbiamo dichiarato».
Secondo l' agenzia di stampa Bloomberg, i cinesi stanno somministrando i farmaci dell' Hiv per curare la polmonite causata dal 2019-nCoV. E a Hong Kong è scattata la protesta contro le autorità: alcuni cittadini hanno dato alle fiamme una struttura pubblica, un grattacielo, che l' amministrazione voleva utilizzare per isolare gli infetti.
Scene apocalittiche. Per ora non s' intravede la fine.
2. LA PROPAGANDA DI PECHINO FA FLOP LA PAURA PIÙ FORTE DELLA CENSURA DI XI
Cecilia Attanasio Ghezzi per ''la Stampa''
«Cinque milioni di residenti hanno lasciato Wuhan prima che scattassero le misure di sicurezza». Così Zhou Xianwang, sindaco della megalopoli in quarantena, annuncia indossando una mascherina che la situazione è più grave del previsto. E ancora una riunione d' urgenza del Comitato permanente del Politburo, il gotha a sette seggi del Partito comunista cinese, eccezionalmente trasmessa in tv. E poi la costituzione di un gruppo di lavoro sotto la diretta guida del premier Li Keqiang per far fronte a quello che appena una settimana fa era considerato un problema medico locale. Non stupisce che la popolazione non si fidi del governo.
Le prime notizie di polmonite virale a Wuhan risalgono all' 8 dicembre, ma le autorità non ne hanno dato notizia fino al 31 dello stesso mese ed è solo dal 20 gennaio, quando ne ha parlato pubblicamente il presidente Xi Jinping, che si sono cominciate a prendere misure necessarie.
Il quotidiano locale, «Wuhan Wanbao» una tiratura di 850 mila copie, ha riportato la notizia in prima pagina solo dopo le sue parole, mentre fino a un paio di giorni prima titolava su un banchetto per 40 mila famiglie con cui la città aveva battuto un record: servire il maggior numero di persone durante un singolo evento. D' altronde dal 7 al 17 gennaio la città ospitava il Congresso annuale delle più alte autorità municipali e regionali, tutto doveva filare liscio.
Le prime persone che hanno condiviso sui social informazioni sulla polmonite virale sono state fermate dalla polizia con l' accusa di «diffondere dicerie», ai medici è stato proibito parlare con amici e parenti e agli ospedali è stato imposto l' obiettivo di «nessun contagio tra il personale». Il virus però non ha obbedito. Ancora il 10 gennaio l' esperto di malattie respiratorie scelto dal governo Wang Guangfa, aveva dichiarato alla televisione di Stato che la situazione era «sotto controllo», ma appena undici giorni dopo era costretto ad ammettere di essersi ammalato di quella stessa malattia. Dal giorno successivo nessuno avrebbe più potuto lasciare la città.
Ma nell' era del web 2.0 l' informazione trova sempre altri canali. Così mentre la tv di Stato santifica la figura di Liang Wudong, medico in pensione richiamato per affrontare l' emergenza e deceduto «sul campo», i social mostrano la folla in attesa di essere esaminata, persone riverse nelle corsie di ospedale, sfoghi del personale ospedaliero che non si ferma da giorni e che è costretto a indossare cateteri perché non può perdere tempo nemmeno per andare al bagno.
supermercati presi d'assalto a wuhan
Se i media ufficiali informano che verranno costruiti due ospedali da oltre mille posti l' uno in una manciata di giorni, online si moltiplicano le denunce di cittadini che non hanno fatto in tempo a raggiungere i presidi medici o a comprare il necessario prima che i negozi esaurissero le scorte e i trasporti fossero sospesi.
Contemporaneamente si moltiplicano i casi di denunce di chi ha assistito alla morte di un famigliare per infezione polmonare senza che questi fosse trattato secondo il protocollo e che il suo caso entrasse nelle statistiche dell' epidemia. Certo, non sono informazioni verificabili, ma nemmeno quelle ufficiali lo sono.
il cantiere del nuovo ospedale di wuhan, pronto in dieci giorni 5
Così molti si sono convinti che la diffusione del coronavirus sia molto più capillare di quanto finora certificato. D' altronde è stato identificato ad Hong Kong e in altri Paesi prima che Pechino ne ammettesse la presenza fuori dalla regione di Wuhan. Può esistere un virus che colpisce i territori più lontani dal suo focolaio prima di quelli vicini? L' ironia della rete non perdona. Si tratta, evidentemente, di un «virus patriottico».
il cantiere del nuovo ospedale di wuhan, pronto in dieci giorni 6 il cantiere del nuovo ospedale di wuhan, pronto in dieci giorni 1 mercato tradizionale cinese 4 mercato tradizionale cinese 2 mercato tradizionale cinese il cantiere del nuovo ospedale di wuhan, pronto in dieci giorni 4