Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”
Da Wuhan alla Lombardia, dall'Alsazia, alla Baviera, a Madrid: la diffusione del CoV-2, che ha generato l'epidemia di Covid-19, dimostra che il virus non colpisce tutti i territori nello stesso modo, si abbatte su alcune regioni, ne risparmia, per motivi che gli epidemiologi francesi ritengono ancora non del tutto spiegabili, altre. Di certo, il virus trova un terreno più favorevole nelle zone ad alta densità di popolazione. Le statistiche ormai si moltiplicano e il contatore della John Hopkins University continua ad aggiornare sulle cifre della pandemia: quasi 830 mila i casi nel mondo, con l'Italia superata dagli Stati Uniti, ma purtroppo ancora in testa per il bilancio delle vittime.
LA SORPRESA
Altri dati emergono tuttavia incrociando le cifre, in particolare quello che conta il numero di casi positivi rispetto al numero di abitanti, una classifica aggiustata sulla popolazione che riserva qualche sorpresa, ma che va naturalmente tarata anche sulla diversa capacità di depistare i casi nei diversi Paesi.
Con quasi 95 mila contagiati è la Spagna a guidare questa classifica presentando 2019 casi ogni milione di abitanti (un caso ogni 529 persone). L'andamento dell'epidemia nel Paese è ormai esponenziale e ieri ha registrato 10mila contagi di più in 24 ore, anche se il ministero della Sanità ha attribuito il balzo a casi che non erano stati contabilizzati durante il fine settimana. Dopo la Spagna, è la Svizzera a presentare il maggior numero di contagi rispetto al numero di abitanti, 1870 positivi per milione di residenti, un caso ogni 540 persone e un bilancio di 395 morti, ma con soli 301 pazienti ricoverati in terapia intensiva. La Svizzera figura infatti tra i paesi che ieri hanno ricevuto dei pazienti dalla Francia con la Germania.
LA CLASSIFICA
C'è poi l'Italia, in cui si conta un malato ogni 589 persone, ovvero 1750 casi positivi per ogni milione di abitanti. Seguono l'Austria (un caso ogni 900 abitanti), il Belgio (uno ogni 958) la Germania, la Francia e il Regno Unito. In Europa, tra i piccoli stati è particolarmente colpito il Lussemburgo (3479 casi ogni milione di abitanti, con 23 morti ma soltanto 31 casi gravi ricoverati in terapia intensiva (il Lussemburgo è un altro dei Paesi europei in grado di ricevere pazienti dall'estero).
La Cina resta nella parte bassa della classifica (una caso ogni 17mila abitanti) essendo riuscita a circoscrivere l'epidemia ai primi focolai, in particolare alla regione di Wuhan. Il numero di positivi si attesta ormai a meno di 82mila casi accertati, per un totale di 3305 decessi. Ieri soltanto 79 nuovi casi sono stati stralciati confermando per ora il controllo del contagio. Opposta la situazione negli Usa, dove se rimane molto basso il rapporto di casi rispetto al totale della popolazione, c'è il rischio di un'esplosione nelle città più densamente popolate, in particolare a New York.
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