C.D. per “Salute - Corriere della Sera”
E se padri non si riesce a diventare? L'infertilità della coppia nella metà dei casi dipende anche da fattori maschili e nel 20-30 per cento questi sono ritenuti gli unici responsabili. Prevenire l'infertilità nell'uomo fin dall'adolescenza è il modo migliore per curarla (si veda il decalogo nel grafico).
«Il periodo della pubertà è importante per indagare eventuali patologie preesistenti che potrebbero compromettere la salute riproduttiva e sessuale in età adulta» dichiara Alberto Ferlin, docente di Endocrinologia all'università di Padova e past presidente della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams).
Da qui l'importanza di eseguire una prima visita andrologica tra i 14 e 16 anni (ovviamente se già prima non sono stati riscontrati problemi su cui è necessario intervenire molto precocemente, come per esempio il criptorchidismo o altri, si veda qui sotto).
A chi rivolgersi
«Al pediatra, al medico di medicina generale o allo specialista andrologo - prosegue Ferlin -. Attraverso una visita generale verrà verificato lo sviluppo dei testicoli e dell'apparato genitale e verranno consigliati esami di approfondimento quando si sospettano sintomi a carico del sistema riproduttivo».
Il 27% dei maschi in età pediatrica e adolescenziale, riporta il ministero della Salute, è affetto da patologie di natura andrologica. Fabrizio Palumbo, urologo all'ospedale San Giacomo di Monopoli (Bari) e direttore scientifico della Società italiana di andrologia (Sia), elenca le principali: «Il criptorchidismo, cioè l'assenza di uno o entrambi i testicoli nella borsa scrotale; il varicocele, dovuto a un ridotto deflusso del sangue dai testicoli; la fimosi, caratterizzata da un restringimento del prepuzio; l'idrocele, ossia la raccolta di liquido intorno al testicolo; l'ipogonadismo, che consiste nella produzione carente di testosterone; le curvature congenite del pene; le malattie sessualmente trasmesse, come infezione da Hpv, Clamidia e Gonorrea, e il tumore ai testicoli, la neoplasia maligna più frequente nei maschi tra i 15 e 40 anni».
Il varicocele è uno dei principali fattori di rischio di infertilità maschile. «Nel 40% degli uomini infertili è presente. In un altro 15% l'infertilità è conseguente a infezioni alla prostata o ai testicoli e in un altro 30-50% è idiopatica, cioè non se ne conosce la causa esatta», ricorda Palumbo.
La seconda visita
Il controllo andrologico sotto i 20 anni consente quindi di diagnosticare in fase iniziale diverse patologie e di valutare e modificare precocemente tutti fattori di rischio per la salute riproduttiva e sessuale, tra cui l'obesità e il sovrappeso, la piccola dimensione dei testicoli e le alterazioni ormonali, e gli stili di vita che possono danneggiarla (fumo, consumo di alcol e droghe, sedentarietà, rapporti sessuali non protetti).
Durante la visita il medico potrà insegnare al ragazzo l'autopalpazione dei testicoli, riprende Ferlin, «per individuare in tempo i segnali di un tumore a carico di questi organi, che di solito esordisce con un nodulo, un gonfiore, un dolore acuto e un rapido aumento del volume dei testicoli». Purtroppo meno del 5% dei minorenni italiani, calcola il ministero, si sottopone a un controllo andrologico.
Vaccinazione anti Hpv
In questa fase della vita, prima dell'inizio dell'attività sessuale, è inoltre raccomandata la vaccinazione contro l'Hpv, gratuita in tutte le regioni per i ragazzi di 11 anni (e in altre fasce di età in base alla regione).
«Nel maschio può causare dei condilomi a livello di genitali e ano e cancro all'orofaringe. La contrazione del virus è poi associata a una riduzione della motilità degli spermatozoi, che deteriora la fertilità», sottolinea Ferlin. Si consiglia la seconda visita dall'andrologo tra i 18 e 20 anni.
«Per eseguire un test del liquido seminale che informa il giovane sul numero, la vitalità e la motilità degli spermatozoi, tre parametri che condizionano lo stato della sua fertilità - continua -. Se i valori non sono ottimali si fa una cura e se questa fallisce, si può crioconservare lo sperma prima che il quadro clinico si aggravi e diventi irreversibile.
La fertilità è un indicatore della salute generale di un individuo. Dietro un'alterazione del liquido seminale, che richiederà un'ecografia testicolare o esami ormonali, possono nascondersi sindrome metabolica, cioè compresenza di diabete, obesità e pressione alta, e patologie cardiovascolari. Una disfunzione erettile può essere invece il sintomo di problematiche cardiovascolari e di diabete».
Il terzo controllo
L'appuntamento dall'andrologo è previsto a 30 anni. «Molte patologie e stili di vita se non affrontati e corretti in precedenza potrebbero aver già compromesso la situazione o averla resa più difficile da trattare - avverte Ferlin -. Il diabete o i disturbi alla tiroide alterano la produzione di spermatozoi.
Una disfunzione ai testicoli riduce quella di testosterone, esponendo il paziente al rischio di osteoporosi, malattie cardiovascolari e metaboliche. Controlli andrologici regolari e abitudini salutari sono pertanto indispensabili per prevenire o diagnosticare tempestivamente molti problemi».
Anche il riscaldamento globale incide sull'infertilità. «L'aumento di un grado della temperatura ambientale accresce di 0,1 gradi la temperatura scrotale, che dovrebbe mantenersi inferiore di circa 2 gradi rispetto a quella corporea. Il maggiore calore può ridurre la produzione di spermatozoi e peggiorare la loro qualità», conclude Palumbo.