Estratto dell’articolo di Antonella Sparvoli per il “Corriere della Sera”
Tanto fastidiosa quanto comune, l’otite esterna, nota anche come «otite del nuotatore», è una condizione che in estate vede un vera e propria impennata di casi. Le nuotate e le tante ore passate in acqua, al mare o in piscina, possono infatti facilitarne lo sviluppo.
A che cosa è dovuta?
«L’otite esterna è un’infezione del condotto uditivo esterno, in genere dovuta a batteri o, talvolta, a funghi — premette Claudio Albizzati del Servizio di Otorinolaringoiatria della Multimedica di Milano —. Il suo sviluppo è legato al ristagno di acqua nel canale uditivo dove, complice la macerazione delle cellule […] e l’eventuale presenza di residui di cerume, si crea un microambiente favorevole alla proliferazione dei microrganismi.
Se è vero che la presenza di cerume può favorirne lo sviluppo, è anche vero che può insorgere anche in orecchie perfettamente pulite qualora ci si immerga in acque particolarmente contaminate. Poi ci sono eccezioni, come quella, apparentemente paradossale, delle Maldive: l’acqua è spettacolare ma molto ricca di microrganismi.
Tant’è che l’immersione in questo mare cristallino è l’unico caso in cui, una volta usciti dall’acqua, è raccomandato lavare le orecchie con acqua dolce[…]».
Quali sono i disturbi che si presentano?
«La prima sensazione è quella che sia rimasta l’acqua nell’orecchio: il cerume è infatti “igroscopico ”, cioè in grado di assorbire l’acqua. In pratica si gonfia, si imbeve d’acqua e facilita la crescita dei batteri.
Senza contare che quando le persone hanno questa sensazione di orecchie bagnate, iniziano a toccarle e a cercare di togliere l’acqua con bastoncini o fazzolettini peggiorando le cose. All’inizio avvertono un po’ di prurito […] e poi arriva il dolore, soprattutto di notte. Un altro sintomo comune è l’ipoacusia, ovvero la riduzione dell’udito, perché il tappo di cerume si è espanso oppure perché il canale si è gonfiato e così facendo riduce il lume del condotto».
Come si può contrastare?
«Nel momento in cui l’orecchio si gonfia e fa male l’ideale è consultare uno specialista che pulisce l’orecchio, […] non con il lavaggio (che è altamente sconsigliato) ma con un apposito aspiratore o specifici uncini. Una volta rimossi i detriti, si ricorre a una terapia locale con gocce auricolari, in genere a base di antibiotici e cortisonici […].
Per rendere più rapida la guarigione talvolta si inserisce nell’orecchio uno stoppino (wick) , molto usato negli Stati Uniti, che si imbeve delle gocce e le mantiene all’interno del canale uditivo. Se, passata una settimana, non si vedono miglioramenti, è sempre bene consultare uno specialista».
Che cosa si può fare per prevenirla?
«[…] fare una visita con un otorino prima di partire per le vacanze in modo tale che possa pulire il condotto uditivo da eventuali detriti di cerume o di cellule morte. Altrettanto importante è evitare di pulirsi le orecchie con bastoncini cotonati. Ancora, se si sentono le orecchie bagnate è utile asciugarle con il phon, mentre i tappi sono sconsigliati perché possono spingere ancora più in giù il cerume [….]».
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