Giuseppe Scarpa per www.ilmessaggero.it
La variante inglese è più contagiosa ed è più letale. Secondo i dati, pubblicati sul British Medical Journal, il rapporto del rischio di mortalità associato alla variante inglese è di 1,64 volte più alto rispetto a quello di altre varianti, traducendosi in un aumento del rischio di morte del 64%.
Una valutazione su larga scala, pubblicata il 10 marzo sull'importante rivista specializzata, porta a conclusioni preoccupanti: «C'è un'alta probabilità che la mortalità aumenti durante l'infezione con la variante inglese», scrivono gli autori, i ricercatori dell'Università di Exceter e Bristol.
reparto di terapia intensiva brescia 11
Gli esperti hanno esaminato 54.906 persone risultate positive al Covid in città per la variante inglese. Sono stati confrontati con altrettanti pazienti positivi ma con il ceppo virale "tradizionale", nello stesso periodo, tra il 1 ottobre 2020 e il 29 gennaio 2021. I pazienti dei due gruppi avevano le stesse caratteristiche, età, sesso, background sociale.
Entro 28 giorni dal test, sono stati osservati 227 decessi tra i 54.906 pazienti infettati con la variante inglese. Nell'altro gruppo si sono contati 141 morti. Il tasso di mortalità sarebbe quindi in media superiore del 64%. «Il rapporto del rischio di morte è da 1,32 a 2,04 volte più alto rispetto alle altre varianti – osservano gli studiosi – . Questo si traduce in un aumento del rischio di morte dal 32 al 104 percento, con una stima del rapporto di rischio più probabile di 1,64 o un aumento del 64% del rischio di morte».
VACCINAZIONE IN CATTEDRALE A SALISBURY
Un dato che ha portato i ricercatori ad affermare che il tasso di mortalità della variante inglese è “significativamente più alto” rispetto a quello di precedenti versioni di Sars-Cov-2. «È uno studio molto ben fatto e di alta qualità, che fornisce dati molto precisi», commenta la professoressa Elisabeth Bouvet, presidente del comitato tecnico sulle vaccinazioni dell'Alta autorità per la salute.
murales raffigurante un'infermiera creato dall'artista Peter Barber a Londra
Tuttavia, non fornisce alcuna spiegazione per capire perché questa mortalità è più alta. Inoltre, altri studi hanno dimostrato che la maggiore contagiosità della variante inglese era dovuta alla sua maggiore facilità di legame con le cellule dell'organismo.
«I virus con mutazioni che vediamo sembrano adattarsi costantemente per sopravvivere meglio», afferma Bouvet. Finora, le varianti inglesi sono state studiate più delle varianti sudafricane e brasiliane. L'efficacia dei vaccini su questi ceppi mutati è oggetto di molte speculazioni.
«Per ora, i vaccini utilizzati in Francia, Pfizer, Moderna e AstraZeneca, dovrebbero mantenere la loro efficacia contro la variante inglese, osserva il virologo. I dati sul loro impatto sulla variante sudafricana sono più contrastanti. È solo in tempo reale e su larga scala che sarà possibile determinare se le campagne di vaccinazione riescono a controllare questi virus».
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