Francesco Rigatelli per “La Stampa”
Indomito dopo le polemiche seguite alla sua teoria del virus clinicamente inesistente, anche quest' estate Alberto Zangrillo, 63 anni, prorettore dell'Università e primario di Anestesia e Rianimazione al San Raffaele di Milano, non rinuncia a proporre la sua ricetta.
Lei vuol dire basta agli allarmismi?
«Sì, hanno portato solo a un clima negativo. Ricordo all'inizio della pandemia, quando alle 18 la Protezione civile snocciolava numeri veri, ma che ripetuti ogni giorno drammatizzavano la situazione. Spaventare le persone non è mai educativo».
Oggi cosa spaventa?
«Non c'è correlazione tra ciò che viene comunicato e quello che accade. Le previsioni, per esempio, sono sempre negative e scoraggiano la popolazione».
Si riferisce alla variante che potrebbe superare i vaccini?
«Sì, mentre bisogna stare ai dati dell'Iss, secondo cui negli under 30 lo 0,07 per cento corre il rischio di morte e negli under 40 lo 0,28. Questo per dire che c'è una grande differenza con chi ha più di 70 anni. Il tasso di letalità negli under 40 è 800 volte più basso che negli over 80».
Cosa dire ai giovani allora?
«Di non farsi i fatti propri, di usare la mascherina e di non creare assembramenti inutili. Penso rispondano più a un discorso di responsabilità che di paura. È inutile dire loro che rischiano l'ospedale se non è così».
Lasciare circolare il virus tra i giovani non aumenta i rischi di varianti?
«Certo, ma bisogna dare banalmente più valore alla mascherina invece di fissarsi su mille paure. Anche i gel disinfettanti nei negozi ormai sono inutili. In reparto io non vado più bardato come un astronauta, ma solo con la mascherina».
Chi arriva nel suo reparto oggi?
«Il mio compito di clinico è di interpretare la realtà. Il 31 maggio 2020 dissi che il virus era clinicamente inesistente, perché nel mio ospedale da un mese non entrava un paziente da ricoverare per Covid. Oggi ripeterei esattamente la stessa cosa, perché nell'ultima settimana sono arrivati undici contagiati di cui otto rimandati a casa e tre ricoverati per motivi non gravi. Nessuno vuole disconoscere la pandemia, ma ci sono anche altri malati di cui non bisogna dimenticarsi. La vera domanda è: a settembre avremo un sistema sanitario in grado di valorizzare i medici di famiglia? Con i pediatri sono la cura più corretta per il Covid».
Che ne pensa dell'obbligo di vaccinazione per medici, infermieri e altri operatori a contatto col pubblico?
«Non sono d'accordo, penso si debba percorrere con forza il criterio dell'informazione corretta e qualora ci si trovi di fronte a persone ostinate è doveroso che vengano presi dei provvedimenti a tutela dei pazienti. Non sono per l'obbligo, perché come dimostra un articolo uscito su Nature è difficile andare oltre l'80 per cento di vaccinati e la restante parte non si convincerà né con l'insistenza né con la forza».
È d'accordo sulla vaccinazione dei bambini?
«Sì, ho tre figli che vanno da 25 a 33 anni tutti coperti con due dosi, e anche fossero stati più piccoli li avrei vaccinati».
E i politici che esitano?
«Io non ho mai scoperto il braccio davanti a una telecamera, ma certo l'ambiguità della politica non è un buon esempio. In generale, usare la sanità come tema di disputa non è bello. Non mi piace questa divisione tra una sinistra coercitiva e una destra libertaria».
Il Green Pass all'italiana la convince?
«No, per me il buon senso e il rispetto valgono più di ogni attestato. Inoltre, mi pare sconveniente caricare della responsabilità dei controlli i gestori delle varie attività».
E la differenza tra ristoranti e discoteche per cui nel primo caso basterebbe una dose e nel secondo due?
«Francamente mi sembra una cavolata».
Confindustria starebbe pensando di chiedere il Green Pass anche ai lavoratori.
«Con tutto il rispetto, non sono d'accordo. Al governo c'è una persona stimata come Draghi, fidiamoci di lui, anche perché decide per conto suo».
E il suo paziente più famoso come sta?
«Il presidente Berlusconi segue le mie indicazioni e, nonostante vada per gli 85 anni e sia una persona fragile, vive un momento di buon equilibrio».
silvio berlusconi alberto zangrillo
Come guarito dal Covid si è vaccinato?
«Sì, è guarito e vaccinato».