Paola Caruso per www.corriere.it
Sono 4.257 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri sono stati 5.959). Sale così ad almeno 4.534.499 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 53 (ieri sono stati 37), per un totale di 129.146 vittime da febbraio 2020.
Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 4.263.960 e 3.854 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri 4.298). Gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 141.393, pari a 346 in più rispetto a ieri (+1.619 il giorno prima).
I tamponi e lo scenario
I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 109.803, ovvero 113.283 in meno rispetto a ieri quando erano stati 223.086. Mentre il tasso di positività è 3,9% (l’approssimazione di 3,877%); ieri era 2,7%.
Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri. Succede ogni lunedì per effetto di un minor numero di tamponi (il numero di test più basso della settimana): la curva tocca il «punto minimo» della sua altalena settimanale. Dal confronto con lo scorso lunedì (23 agosto) — lo stesso giorno della settimana — quando sono stati registrati +4.168 casi con un tasso di positività del 4,1%, sembra che lo scenario sia stazionario: infatti oggi il numero di nuove infezioni è simile a quello del 23 agosto, con un rapporto di casi su test leggermente inferiore (3,9% contro 4,1%).
Secondo il fisico Giorgio Sestili, la situazione epidemiologica è stabile da tre settimane e dovrebbe rimanere così anche per le prossime due o tre settimane. «Il vero banco di prova sarà la riapertura delle scuole — sottolinea Sestili — senza dimenticare la ripresa delle attività lavorative, con i mezzi pubblici che torneranno ad affollarsi, che potrebbero determinare una crescita dei casi. La cosa importante sarà non mettere in difficoltà il servizio sanitario».
A livello europeo, come spiega l'Oms, alcuni Paesi dell'area «stanno cominciando ad avere un carico crescente sugli ospedali», mentre rallentano le vaccinazioni. Ad affermarlo è Hans Kluge, direttore regionale dell'Oms per l'Europa. Precisando: «La scorsa settimana abbiamo avuto un aumento dell'11% dei decessi nella regione e una proiezione affidabile indica che potrebbero esserci 236mila morti entro l'1 dicembre».
I vaccinati
Le dosi di vaccino somministrate sono oltre 77,3 milioni. I cittadini che hanno ricevuto la seconda dose sono oltre 37,5 milioni (69,56% della popolazione over 12).